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Agricoltura, Attualità
Enologia

L’Alta Langa Docg vola a 3 milioni di bottiglie

Il 2022 si chiude con un soddisfacente +40% sulle vendite rispetto all’anno precedente

Ancora un anno di crescita per l’Alta Langa Docg, lo spumante classico che nasce tra Astigiano, Cuneese e Alessandrino.
Dal punto di vista commerciale, il 2022 si chiude con un soddisfacente +40% sulle vendite rispetto all’anno precedente. La produzione attesa è di 3 milioni di bottiglie dall’ultima vendemmia: un risultato sostanzialmente in linea con quello del 2021, nel quale il leggero calo dovuto alle particolari condizioni climatiche dell’annata è stato mitigato dall’entrata in produzione di nuovi impianti.
L’ingresso di 18 nuovi soci nel Consorzio porta il numero di membri della compagine a 134, tra case produttrici e viticoltori.

Sul piano promozionale: chef stellati, ma non soltanto. Un progetto a cui il Consorzio darà seguito nei prossimi mesi, è legato a un cofanetto di libri dal titolo “Alta Langa – Civiltà della Tavola e Genius Loci”, curato da Luciano Bertello, che racchiude l’essenza di 14 tra ristoranti, osterie e trattorie dell’Alta Langa e, con essa, il racconto dei paesaggi, delle persone, delle storie e dei sapori di queste terre. Il Consorzio ha promosso la realizzazione di questa pubblicazione con la precisa intenzione di sostenere il lavoro di osti e ristoratori che, sulle colline alte di Langa, rappresentano un presidio di tradizioni autentiche.

Insieme al Centro Nazionale Studi Tartufo sta proseguendo il progetto pilota di sensibilizzazione dei soci viticoltori per dedicare una porzione di terreno alla piantumazione di alberi simbionti del tartufo bianco: 150 piante sono state messe a dimora tra i vigneti dell’Alta Langa, più altre 30 dedicate al tartufo nero.

Il 2023 porterà un forte segnale di fiducia nel futuro della denominazione, che vuole crescere e affermarsi: vi sarà infatti una riapertura del bando vigneti che consentirà l’iscrizione di 220 nuovi ettari ad Alta Langa DOCG nel prossimo triennio 2023-2025.

Dice la presidente, Mariacristina CastellettaLa nostra denominazione è unica e speciale, fatta da persone ambiziose, agricoltori e produttori di bollicine uniti insieme da una visione lungimirante e da un grande orgoglio piemontese. Abbiamo fatto tanta strada in questi ultimi anni. Solo dieci anni fa i produttori erano 12, adesso siamo 55. Anno dopo anno siamo cresciuti in termini di vendita con percentuali a doppia cifra. Ora inizia una nuova sfida: il prossimo triennio sarà determinante per il futuro. L’apertura sostanziale delle superfici ci proietta, entro 10 anni, in una dimensione doppia rispetto all’attuale”.

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