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L'amarezza di Bucefalo:«Io, finito nell'occhio del ciclone»
Attualità

L'amarezza di Bucefalo:
«Io, finito nell'occhio del ciclone»

Era reduce da un trionfo entusiasmante, indimenticabile. A San Martino San Rocco, nel 2012, aveva lasciato un segno profondo, entrando nel cuore di tutti. Il Palio vinto gli aveva nuovamente regalato

Era reduce da un trionfo entusiasmante, indimenticabile. A San Martino San Rocco, nel 2012, aveva lasciato un segno profondo, entrando nel cuore di tutti. Il Palio vinto gli aveva nuovamente regalato credibilità, dopo una serie di partecipazioni, cinque per l’esattezza, non propriamente esaltanti. Lui, Maurizio Farnetani, detto Bucefalo, ascoltando cuore, istinto e pure qualcos’altro, quest’anno è sceso in piazza con la giubba di Tanaro, Borgo con cui aveva trionfato nel 1990. Un ritorno di fiamma rivelatosi però poco felice.

Allora “Buce”, che Palio è stato il tuo?
«Non ho raggiunto l’obiettivo desiderato, inutile nascondersi dietro il dito. E il mio dispiacere è grande. Quest’anno però mi sono sentito un osservato speciale, scontrandomi con tutta una serie di problematiche inattese. Già alla riunione del sabato, quella solita che Bircolotti tiene tutti gli anni e a cui hanno partecipato Rettori e fantini, ero al centro delle discussioni. Credo di aver sempre fatto il mio lavoro in maniera più che degna ad Asti. Non si vincono otto Palii soltanto con la buona sorte».
Quindi ritieni che qualcuno ti abbia riservato un trattamento, diciamo così, particolare… «Beh, impossibile negare l’evidenza. La prima partenza della terza batteria, che Bircolotti ha poi dato falsa, a detta di tutti era buonissima. Migliore senz’altro delle successive. Se non la annulla io vado in finale. Poi le parole del mossiere, chiaramente indirizzate al sottoscritto…. “quest’anno non si parte di rincorsa”… applaudite dal pubblico, mi hanno fatto capire che ero finito nell’occhio del ciclone. Davo fastidio, insomma».
Troppa severità con te. E verso gli altri?
«Tu le hai viste le partenze? Ti sembra che tutti gli altri siano partiti regolarmente oppure qualcuno è schizzato via di rincorsa? Ne hai visti di Palii: ho ragione oppure no?»
Faccio io le domande, “Buce”… Secondo te sono stati applicati due pesi e due misure?
«Va bene. Tu fà le domande e io te rispondo: si, almeno tre fantini di primo piano, in batteria e poi anche in finale sono andati via di rincorsa. Non mi pare che il mossiere sia intervenuto. E neppure il Capitano. Nota che io non ce l’ho ne con Bircolotti ne con Clerico. Però avrei voluto che a tutti gli altri fantini fosse riservato lo stesso trattamento ricevuto dal sottoscritto. Stop».

Parlami della tua esperienza a Tanaro…
«Positiva. Ho ritrovato tante persone che avevo conosciuto più di vent’anni fa… Il Comitato è numeroso, sono in tanti. So che avevano grande fiducia in me e si aspettavano un altro risultato. Purtroppo per i motivi che ti ho elencato non è andata bene. Inoltre ho avuto la sensazione che Tanaro, inteso come Comitato e come Borgo, non stesse simpatico a molti. L’hanno un po’ tartassato».
Il tuo cavallo? L’hai trovato in extremis e non pareva adattarsi molto alla pista…
«Tra i canapi – prosegue “Bucefalo” – era bravissimo. Appena veniva tirata su la seconda corda, quella posteriore per intenderci, non dava problemi. E stava tranquillo anche al canapo. Era pronto. Però sono però partito dietro e rimontare sulla pista di Asti non è facile».

La caduta?
«Ho toccato Calvaccio e sono volato. Un punto di sutura in testa e due costole ammaccate. Cose che capitano…».
Cosa pensi del terribile incidente occorso al cavallo di Santa Maria Nuova?
«Io un’idea precisa ce l’ho e forse è un po’ diversa da quella della maggioranza. Ma la tengo per me…»
Tu hai più volte sostenuto che il canapo fosse più basso rispetto agli anni precedenti. Confermi?
«La mia è una sensazione. Anzi, qualcosa in più di una sensazione. L’impressione che ho avuto è che il canapo fosse sistemato alla stessa altezza vicino alla postazione del mossiere, dove c’è il pedale di sgancio per intenderci. Ma che dall’altra parte, verso l’argano, fosse più basso. Che scendesse insomma. Ma è una mia impressione. Forse riguardando le immagini televisive si nota.»
L’anno scorso, prima di correre, avevi dichiarato che in caso di vittoria ti saresti ritirato, cosa che poi puntualmente non hai fatto… Ora che fai? Lasci?
«Ma che, scherzi? Io continuo, mi sento di poterlo fare. Non so bene dove e con chi, ma continuo».

Prepariamoci. Il prossimo anno il “Buce” sarà nuovamente ad Asti. A caccia del nono trionfo. Resta però da vedere con quale giubbetto…. «C’è tempo…».

Massimo Elia

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