Cerca
Chiudi questo box di ricerca.
WhatsApp Image at AM ()
Attualità
Galleria 
Douja d’Or

L’amaro del Diavolo rosso ispira i cocktail dei giovani bartender

Alla Douja d’Ora l’ultima tappa del Tour diabolico: premiata la ricetta della Vermuteria “Tramontemagno”

Accanto al mito del “Diavolo Rosso” di Giovanni Gerbi si è ispirato il “Tour Diabolico”, iniziativa che ha animato locali e vermuterie dell’Astigiano dal 17 maggio al 26 luglio, con una sfida a colpi di cocktail a base di Amaro del Diavolo.

Domenica sera, nella serata conclusiva della Douja d’Or 2025, il Tour Diabolico si è chiuso con la proclamazione del drink vincitore: “La Giuseppina”, dedicata alla moglie di Gerbi.

La ricetta, ideata da Ludovico Cremona, proprietario insieme a Luca Talpo della vermuteria “Tramontemagno” di Montemagno, combina Amaro del Diavolo infuso nel rosmarino, Cocchi Extra Dry, lime, angostura e tonica al cedro con rosmarino affumicato.

Un omaggio al territorio e alla memoria del Diavolo Rosso, applaudito dal pubblico sotto la regia di Sergio Miravalle, giornalista e fondatore della rivista Astigiani.

L’Amaro del Diavolo è stato riportato in vita dall’intuizione di Davide Barbero, proprietario della storica torroneria. Dopo aver ritrovato una bottiglia originale, ha deciso di riprodurlo con l’aiuto di Roberto Dellavalle, della distilleria di Vigliano. Il risultato è un liquore dalle note di amarena, che richiama il colore rosso della maglia di Gerbi e ricorda la tradizione delle ciliegie astigiane, un tempo tipiche del territorio.

«L’ambizione – ha spiegato Barbero – è di fare dell’Amaro del Diavolo il liquore identitario di Asti», capace di unire mito sportivo, memoria storica e creatività contemporanea.

A conclusione della serata, grazie anche alla Polisportiva Cassa di Risparmio e alla rivista Astigiani, è stata riproposta la “Diabolica”.

Era il 26 luglio 1931 quando Giovanni Gerbi, il “Diavolo Rosso”, trasformò una scommessa tra amici in leggenda. Al circolo di Montemarzo, con una bici a pignone fisso e la maglia cremisi, scalò il “Gerbido” – 1,25 km di sterrato con pendenze fino al 32% – senza mai mettere piede a terra. In 4 minuti e 59 secondi arrivò in cima, tra la polvere e le grida della folla, guadagnandosi 50 mila lire e un posto nella storia.

Un’impresa che ancora oggi rivive nella cronoscalata “La Diabolica”, in programma il prossimo maggio 2026.


 [Foto Ago]

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scopri inoltre: