Cerca
Close this search box.
giovanni pensabene
Attualità
Lettera

L’amaro sfogo sull’acqua che manca, tra colline Unesco, “Cattedrali” e cappelle votive

L’ex assessore all’Ambiente Giovanni Pensabene interviene sulle risorse idriche usate, sempre più spesso, per alimentare piscine di privati e relais mentre l’agricoltura ha sete

Che il “dio denaro” faccia sempre più proseliti e che ad esso siano sempre più prostrati molti responsabili della Pubblica Amministrazione, dai Sindaci ai deputati, è un fatto che non desta più meraviglia né tanto meno scandalo. Suscita qualche domanda invece la nuova moda di costruire luoghi di culto in cui i seguaci di questa religione ostentano la potenza della loro fede, ovvero la capacità di spendere. In alcuni casi questi moderni luoghi di culto sono collettivi ed assumono denominazioni simili a quelli di altre religioni monoteiste.

Ad esempio nel nostro Comune capoluogo ne è sorto uno che ha assunto la denominazione di “Le Cattedrali”, i fedeli per potervi accedere devono dimostrare quanto è forte la loro fede non attraverso degli “ex voto” simbolici (dipinti, opere d’arte ecc) ma proprio con delle sostanziose donazioni in denaro. Questi ex voto consentono poi delle lunghe sedute di meditazione, accompagnate non dal suono dell’organo ma da una vasta scelta discografica messa a disposizione da un noto critico musicale e un avvicinamento all’eucarestia guidato da un ancora più noto chef stellato.

Nei Comuni del contado si vanno invece diffondendo luoghi di culto individuali, volgarmente detti, nelle promozioni delle agenzie immobiliari, “prestigiosa villa con piscina”. In realtà si tratta di vere e proprie cappelle votive, utilizzate per ostentare la potenza della fede del proprietario. La particolarità di queste “chiese di campagna”, che a volte raggiungono le dimensioni delle stesse Cattedrali, è che al posto dell’acquasantiera l’avvicinamento alla fonte battesimale è fornito appunto dall’annessa “piscina”, un’immersione totale nella fede! Il numero degli apostoli di questa nuova religione è anch’esso in fortissima crescita, spesso incarnato da personaggi noti e meno noti del mondo dello sport e dello spettacolo.

Qualche tempo fa è assurto agli onori della cronaca uno di questi luoghi di culto nel Comune di Calamandrana, in cima a una collina che, inopinatamente, ospitava una vigna, coltivazione un tempo molto diffusa nel nostro territorio tanto da ricevere il riconoscimento, condiviso con Langhe e Roero, di patrimonio dell’umanità. Immagino che il dilemma per il Sindaco di quel Comune, oggi premiato con una candidatura alle regionali, sia stato grande. Da una parte tener fede all’impegno per mantenere il patrimonio dell’umanità, dall’altra la nuova religione che si presentava addirittura con un vero e proprio miracolo urbanistico: il trasferimento e l’aumento di una fatiscente “volumetria” di fondovalle in una splendida e “prestigiosa villa con piscina” in cima alla collina. Mentre scrivo si sta completando un nuovo edificio di culto, la cappella votiva di un noto rapper, nel Comune di Costigliole. Anche in questo caso il dilemma per il Sindaco deve essere stato enorme ma ancora più problematica deve essere stata la scelta del nuovo apostolo del culto di Piazza Affari, quasi come indossare il cilicio.

Pensate che per fare posto all’acquasantiera della sua cappella votiva (la piscina annessa alla prestigiosa villa) ha dovuto eliminare un boschetto ricco di biodiversità, proprio Lui che non moltissimi anni fa ha prestato la sua voce, il suo volto e il suo collo tatuato ad una campagna del wwf per salvare il fenicottero rosa: #saveflamingo! In fondo, però, difendere i fenicotteri deve essere molto più semplice e appagante che dover sopportare coleotteri, lepidotteri, imenotteri, ditteri e ogni altra sorta di insetti e roditori, provenienti dall’ex vicino boschetto, ai bordi della propria acquasantiera.

Sembra, secondo le voci che corrono in paese, che negli ultimi anni il Comune di Costigliole, così come altri della nostra Provincia, abbia autorizzato la costruzione di numerose piscine. Un dato apparentemente poco significativo che stona però con le ricorrenti siccità degli ultimi anni. Da ateo incallito, poco incline alla frequentazione di chiese e acquasantiere, vecchie e nuove, mi chiedo: non sarebbe meglio utilizzare la scarsa risorsa idrica in favore della sopravvivenza delle aziende agricole, anziché destinarla al refrigerio estivo di pochi eletti?

Giovanni Pensabene

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre: