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Federico Vola
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L’appello del farmacista: “Troppi clienti vengono per acquisti non urgenti: adesso basta”

C’è chi chiede la crema idratante, il correttore per le occhiaie, profumi, lo spray per l’alito, tisane, i fermenti per fare lo yogurt o di ricaricare la mensa scolastica

Un farmacista di Asti: “Troppi clienti vengono qui senza motivi urgenti”

Se il titolare di un’attività arriva a chiedere ai clienti di stare a casa e di non continuare a presentarsi in negozio per acquisti futili, o comunque non urgenti, dovremmo intuire quanto sia seria la situazione nella quale stiamo vivendo. Ma evidentemente, nonostante le restrizioni siano in vigore da giorni, ad Asti come nel resto del Paese, c’è chi ha preso molto sottogamba l’emergenza sanitaria. Il dottor Federico Vola, titolare di due farmacie ad Asti, non se la sente più di vedere diversi clienti uscire di casa per raggiungere le sue attività senza un reale e urgente motivo.

https://www.facebook.com/federico.vola.3/videos/10221593980576188/

 

Ha quindi pubblicato un video appello su Facebook nel quale invita i clienti ad uscire solo in caso di necessità reale e non certo un giorno sì e l’altro pure.

“Sono molto felice di essere come tutti i miei colleghi un punto di riferimento per i nostri clienti e i nostri pazienti in questo momento difficile – spiega – Però non pensavo che avrei dovuto mandare un messaggio del genere: sono felice di essere il vostro riferimento, ma non va bene. Non va bene perché c’è troppa gente che viene in farmacia per delle cose che non sono assolutamente fondamentali. Vi chiedo quindi, a malincuore perché il mio è un lavoro in cui credo, che faccio volentieri, di mettere un po’ di cognizione: venite a trovarci solo se avete bisogno. Non è possibile vedere arrivare tutta questa gente per fare delle richieste non stupide, ma non urgenti”.

Il farmacista ha invitato i clienti di condensare le richieste di farmaci, magari acquistandoli per tutta la famiglia e anche per le persone che vivono con loro nei condomini e di non scambiare l’accesso in farmacia come un momento autorizzato dal DPCM per svagarsi e andare in giro.

Le richieste? Correttore per le occhiaie, profumi, spray per l’alito, tisane e ricariche per le mense scolastiche

Dopo la pubblicazione del video abbiamo contattato il dottor Vola per approfondire quali sono le richieste superflue che molti astigiani continuano a fare in farmacia, nonostante i ripetuti appelli del sindaco Maurizio Rasero e delle istituzioni regionali a restare a casa per evitare ogni possibile rischio di contagio.

Ed è davvero preoccupante apprendere che la lista della spesa non comprende farmaci salvavita o presidi medici utili a contrastare l’epidemia da Coronavirus, ma ben altri prodotti: fermenti per fare lo yogurt, la crema idratante per il viso, il correttore per le occhiaie, il balsamo per capelli (una cliente l’ha anche lasciato sul bancone perché non di suo gradimento), una confezione di salviette struccanti piccole, profumi, tisane, spray per l’alito e c’è chi si è presentato per ricaricare la mensa scolastica dei figli, nonostante le scuole siano chiuse da settimane e non si sappia neanche se riprenderanno prima di giugno. “Una mamma è venuta da noi per acquistare il ciuccio del bimbo, urgente naturalmente, – ricorda il farmacista – ma poiché non c’era il colore che le piaceva è tornata il giorno dopo. La scorsa settimana un’altra è venuta ad acquistare una crema idratante, poi è andata via e mezz’ora dopo è tornata per comperare una confezione di preservativi”.

Le mascherine che non si trovano

Insomma, la farmacia per alcuni è diventata un luogo dove evadere dalle limitazioni del domicilio, ma senza considerare che ogni uscita è potenzialmente un momento per l’esposizione al contagio. Questo vale soprattutto per gli anziani, le persone più fragili, che ogni giorno passano dalle farmacie per chiedere se siano arrivate le mascherine.

Presidi sanitari non facili da reperire, nonostante le rassicurazioni della Regione che ha annunciato di aver già distribuito 200.000 mascherine in Piemonte, tramite la protezione civile, di cui 10.000 ai farmacisti. Essendoci 1.555 farmacie nella regione, si tratterebbe di consegnarne circa 6 per ogni attività, quindi è probabile che siano destinate ai dipendenti e non alla vendita. Mascherine che, in ogni caso, le due farmacie del dottor Vola stanno ancora attendendo. Per molti anziani tentare di acquistarle rappresenta, però, un motivo per uscire di casa. “Molti clienti anziani vengono tutti i giorni per chiederle e anche questo non va bene” ha sottolineato Vola.

Il dottor Vola ha concluso il video in maniera inequivocabile: “Iniziamo a fare la conta dei nostri pazienti, amici, clienti ricoverati e positivi, in difficoltà, malati. Forse voi non ve ne rendete conto, ma noi sì e a maggior ragione vi chiedo questo sforzo”.

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