Da un lato c’è la volontà di rendere più semplice la consultazione di buona parte dell’Archivio Storico, uno straordinario patrimonio di documenti antichi, pergamene, fotografie, mappe e libri, dall’altro c’è la scelta di rendere accessibile la consultazione dei testi anche per non addetti ai lavori, perfino turisti che potrebbero sfruttare le informazioni contenute nei documenti per predisporre una visita virtuale, prima che reale, di luoghi storici della nostra città.
Indipendentemente da quale sarà l’utilizzo, il progetto “DigitAsti”, inserito nel Piano strategico per lo sviluppo urbano sostenibile “Asti: Vino e Cultura”, rappresenta un’occasione per valorizzare e preservare per le future generazioni una parte della storia di Asti. Con un investimento da 670.000 euro il Comune ha avviato la digitalizzazione di 2.300 tra cartine e mappe, 627 pergamene e documenti antichi, 2 codici, 35.000 lastre fotografiche, 50.000 fotografie e negativi, 2.513 documenti antichi sino al 1550 e poi Ordinati Comunali sino a tutto il XVI secolo, documenti di contabilità, manifesti e quasi 70 atti di stato civile.
Il lavoro di digitalizzazione è stato affidato alla Astra Media di Avigliana (TO) il cui direttore tecnico, Enrico Demaria, è stato invitato all’Archivio Storico per spiegare il lavoro realizzato e annunciare il cronoprogramma di quello che sarà sviluppato entro giungo del prossimo anno, quando si stima che la digitalizzazione sarà completata.
«Si tratta di un patrimonio storico e culturale di tutta la città – ha osservato il sindaco Maurizio Rasero – ed è doveroso, da parte nostra, decidere come metterlo a disposizione degli astigiani. Sicuramente inizieremo a renderlo consultabile per gli uffici e per i professionisti e su questo siamo a buon punto».
«Siamo orgogliosi di questo progetto di digitalizzazione – ha commentato l’assessore alla Cultura Paride Candelaresi – che pone la città di Asti con il suo Archivio Storico capofila di un lavoro fortemente contemporaneo, che propone di trasformare il gioiello astigiano in un bene globale, grazie alla semplificazione delle modalità di fruizione dei preziosi documenti, e capace anche di stimolare il senso di appartenenza della comunità locale».
Tra i documenti digitalizzati anche il Codex Astensis, uno dei libri fondamentali per la storia della nostra città. L’ipotesi al vaglio del Comune è quella di “caricare” l’archivio digitale su un’apposita piattaforma affinché, secondo modalità ancora da definire, sia consultabile tramite parole chiavi, temi e addirittura a seconda i “luoghi” di cui si parla all’interno dei testi. Ci sarà anche un’apposita applicazione per smartphone e tablet per rendere l’esperienza di consultazione ancora più interattiva e immersiva, ma tra le novità hi-tech del progetto si prevede anche la possibilità di realizzare ambienti 3D creati incrociando i dati dei documenti e le foto storiche dell’archivio.
Previsti, inoltre, momenti di comunicazione ai cittadini, pubblicazioni social, divulgazione nelle scuole e progetti culturali che avranno per oggetto l’Archivio Digitale, ma anche la possibilità di scoprire quello “fisico”, nello splendido Palazzo Mazzola, uno dei pochi edifici rinascimentali della città di Asti.
[foto Ago]