Più decoro in città, partendo anche da quelle che, in apparenza, sembrano “piccole questioni”, ma che in realtà, moltiplicate in maniera esponenziale, diventano qualcosa di molto fastidioso per i cittadini: cartacce e mozziconi di sigarette gettati a terra, bottiglie di vetro, cartoni per la pizza e altri rifiuti abbandonati dove capita, deiezioni canine non rimosse, graffiti che imbrattano i muri dei palazzi, compresi gli edifici pubblici, discariche abusive ai margini delle strade, etc. Il nuovo assessore al Decoro urbano, Marco Galvagno, ha deciso di provare un suo approccio per affrontare il tema e presto ufficializzerà come intende agire. Un’anteprima la racconta a La Nuova Provincia.
Come valuta lo stato attuale del decoro urbano di Asti?
Negli ultimi anni sono stati fatti grandi sforzi e il risultato finale non è male, ma ci sono margini di miglioramento. Dobbiamo curare meglio anche i dettagli che i cittadini notano e segnalano.
Quali sono le sue priorità?
La prima azione è investire sulla cultura del decoro, educare i cittadini a prendersi cura della città come se fosse la propria casa. Asti, anche grazie al turismo in crescita, ha indossato un nuovo abito, ma questo va curato, sempre, nell’interesse di tutti, a partire dagli stessi cittadini.
Come pensa di affrontare la delega al decoro, considerando che è priva di fondi specifici?
Ho intenzione di creare una task force composta da amministratori comunali volenterosi, dall’Asp che metterà a disposizione sette risorse, persone formate e autorizzate a controllare chi non rispetta le regole sull’igiene urbana, dalla polizia municipale, con l’impiego di due o tre agenti che si occuperanno specificamente di individuare situazioni di degrado e segnalarle, ma anche dagli uffici dell’urbanistica e dei lavori pubblici grazie a personale dedicato a gestire le ordinanze relative a criticità come erbacce, discariche abusive, portoni in cattivo stato o altro.
Come affronterete il problema dei writer e dei graffiti?
È una questione complessa, ma stiamo cercando di capire come organizzare la macchina amministrativa per individuare i responsabili, emettere provvedimenti e dare seguito alle sanzioni. Voglio sollecitare gli enti pubblici e i privati a prendersi cura delle rispettive proprietà e questo varrà anche per il Comune.
Quali sono le iniziative concrete che verranno messe in campo a breve termine?
L’Asp investirà in nuove macchine spazzatrici e ottimizzerà l’uso di quelle esistenti; verranno acquistati nuovi cestini e fioriere per il centro città, grazie a fondi già disponibili e nelle scuole saranno avviate attività di sensibilizzazione sul tema del decoro urbano, in collaborazione con l’assessorato all’Istruzione.
Poi restano le sanzioni per chi proprio non vuole rispettare le regole.
Sì, ma le multe sono l’ultima azione possibile che vogliamo usare perché lo scopo è quello di sensibilizzare e agire sul fronte della deterrenza.
Come pensa di coinvolgere la popolazione in questo progetto?
Chiederemo aiuto ai cittadini e ai giornali locali per creare una catena virtuosa. Faremo certo sapere quando vengono elevate multe, ma l’obiettivo, come detto, non è reprimere, bensì prevenire.
Sembra essere fiducioso che la task force possa funzionare.
Ho fiducia nella possibilità di ottenere risultati positivi perché c’è l’entusiasmo non solo da parte mia, ma anche in quelli che sto coinvolgendo, a cominciare dal nuovo amministratore delegato dell’Asp, l’ingegner Cimino, nei miei colleghi assessori e negli uffici. Entro 15 giorni presenterò un piano scritto con tutti i dettagli.
Una risposta
Buongiorno,
nel leggere l’articolo, mi domando se nel decoro rientra anche il prendersi cura da parte del Comune del verde pubblico ?
Perchè in questo caso, finora, l’esempio dato non è stato dei migliori…
Ritengo che il Comune dovrebbe essere il primo a fare mea culpa