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gabusi e trasporti su gomma
Attualità
Intervista

L’assessore regionale Gabusi: «Chiediamo ai sindaci di dirci problemi e priorità del trasporto su gomma»

Ma solo una trentina di amministratori astigiani ha partecipato al confronto che la Regione ha promosso in vista del “dossier” sui trasporti pubblici

La Regione Piemonte vuole ridisegnare il servizio di trasporto pubblico locale su gomma, coinvolgendo attivamente gli amministratori locali. Attraverso una serie di trenta incontri che si sono svolti in tutto il territorio, punta a raccogliere suggerimenti e proposte per garantire un servizio più efficiente e in linea con le reali esigenze delle comunità. A registrare le istanze dei sindaci, con i quali si è confrontato l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi, è la piattaforma “AMPartecipa” con la quale l’Agenzia della Mobilità piemontese consente ai cittadini di esprimere opinioni e suggerimenti e costruire insieme il percorso verso i nuovi affidamenti del servizio.

Pochi giorni fa lei si è confrontato con i sindaci dell’Astigiano e dell’Alessandrino sul trasporto su gomma e sulle sue criticità. Quanti sindaci hanno partecipato all’incontro?

Ci saranno stati una cinquantina di sindaci in totale, di cui circa una trentina dell’Astigiano. Da quando ci siamo visti hanno quarantacinque giorni di tempo per farci pervenire indicazioni e suggerimenti usando la piattaforma “AMPartecipa”.

Quali sono le criticità emerse durante il confronto?

Abbiamo spiegato il metodo del lavoro e non abbiamo promesso la luna, poiché le risorse non sono infinite, ma questa è una grande occasione per correggere la pianificazione del passato che, a volte, si basava su quote di interesse che non ci sono più come la presenza in alcune zone di uffici giudiziari, ospedali, aziende o scuole. Il mondo è cambiato negli ultimi vent’anni, quindi abbiamo detto loro di cogliere questa occasione che non ricapiterà più per altri venti.

I sindaci astigiani presenti quali indicazioni vi hanno dato?

Chiedono i collegamenti dei bus nei week end, praticamente inesistenti, e in parte alcuni hanno segnalato l’allineamento orario con i treni, ma questo lo stiamo facendo, piano piano. Spesso i sindaci ci segnalano corse vuote e questa è proprio l’occasione per correggere il tiro.

Avete già in mente azioni concrete per migliorare il servizio al di là delle indicazioni degli amministratori?

Conosciamo abbastanza bene il territorio; sappiamo che la linee ferroviarie sono standardizzate e dobbiamo addurre lì i servizi. Ad esempio, nel nord Astigiano dobbiamo capire quali siano i territori da portare a Villanova o Chieri rispetto alle stazioni e ai collegamenti che ambiscono di avere con Asti piuttosto che con Torino.

Quindi conferma la volontà di usare sempre di più il treno come vettore di collegamento tra i territori?

Il treno, per struttura, costi e capacità è di certo l’asse principale. La priorità è il treno, poi il bus e quindi il servizio a chiamata.

Però, per essere una priorità, oggi i servizi ferroviari non sono un granché viste tutte le criticità denunciare dai viaggiatori.

Vero, i servizi ferroviari non vanno bene ed è inaccettabile quanto successo nel mese di ottobre. Noi monitoriamo, ma ci sono tanti cantieri anche sulla linea Asti-Torino che miglioreranno il servizio. Cantieri che creano disagi, almeno per un anno e mezzo, ma bisogna prendere provvedimenti.

La linea ferroviaria Asti-Alba, sospesa per un decennio, è oggi tra le più sfruttate da lavoratori e studenti. Si potrebbe potenziare anche nei week end in chiave turistica?

Lì il discorso non è infrastrutturale, ma di risorse. Per dieci anni quella linea è stata chiusa perché mancavano le risorse, ma è l’unica linea sospesa che ha utenti, gli stessi che c’erano dieci anni fa.

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