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Il caso

L’associazione Difesa Felini di Asti denuncia: «Manca il dialogo istituzionale sui problemi nelle colonie feline»

La presidente Peronace e il volontario Tomatis segnalano degrado, pericoli e strutture inagibili. Il progetto del “gattile” di Revignano è in stallo e si attendono risposte per la Casa dell’Avvogatto

L’associazione Difesa Felini di Asti lancia un nuovo allarme sulle condizioni critiche di diverse colonie feline riconosciute e sulla mancanza di risposte istituzionali che impedirebbe di affrontare emergenze sanitarie e logistiche nel territorio comunale. La presidente dell’associazione, Mariangela Peronace, e il volontario Luca Tomatis hanno formalizzato una complessa segnalazione al Garante regionale per i diritti degli animali, agli uffici del Comune di Asti (Servizi Sociali e Ufficio Ambiente), alla Polizia e all’Asl per cercare di affrontare tutte le situazioni più critiche: il grave stato di degrado della colonia “Casa dell’Avvogatto” nei pressi del fiume Tanaro, l’inagibilità dei locali della colonia felina al cimitero urbano di viale Don Bianco e le tante problematiche logistiche nel nuovo gattile di Revignano.

Permangono le criticità alla Casa dell’Avvogatto

Ad Asti ci sono circa ottanta colonie feline, ma quella della “Casa dell’Avvogatto” è stata oggetto di una segnalazione formale ad aprile. Situata in una zona agricola sud del comune, nei pressi del fiume Tanaro, in un’area difficilmente accessibile, è caratterizzata da uno stato di abbandono endemico. Tra gli elementi critici denunciati figurano la presenza dello «scheletro di un immobile, cumuli di sacchi di immondizia e altro materiale abbandonato». Fino a luglio 2025, erano presenti anche automobili danneggiate in mezzo alla vegetazione. A giugno, i volontari avevano segnalato l’alta vegetazione che impediva il passaggio e un rischio igienico-sanitario percepito, chiedendo un sopralluogo agli uffici veterinari dell’Asl. Ad agosto avevano denunciato alla polizia il ritrovamento di una macchina abbandonata e, presumibilmente, incendiata. La zona è inoltre soggetta a scarichi abusivi, con rifiuti abbandonati in campi agricoli adiacenti. L’area è considerata pericolosa anche perché si trova vicino al fiume (circa 100-150 metri) e in caso di forti piogge l’acqua inonda il cortile dell’edificio, facendo galleggiare l’immondizia.

Come se questi problemi non fossero abbastanza, il luogo risulta essere utilizzato come giaciglio da un uomo, probabilmente un senzatetto. Nonostante i sedici gatti della colonia siano stati catturati, sterilizzati e reimmessi, risultano intestati al Comune, ma l’associazione non riceverebbe alcun contributo per il cibo o le spese veterinarie. Il Garante regionale ha però riconosciuto l’evidente insalubrità dei luoghi, anche se, come riportato dai volontari, per il Garante ci sarebbe bisogno di più elementi per capire se esista un immediato rischio per gli animali e, da qui, chiedere al Comune un intervento urgente.

I problemi al cimitero di viale Don Bianco

Al contrario, la colonia del cimitero urbano di viale Don Bianco, che ospita circa trenta gatti sterilizzati e sani, è riconosciuta ma ha problemi alle strutture a disposizione dei volontari. L’associazione lamenta che i locali, concessi formalmente anni fa, sono oggi inutilizzabili. «Uno dei due locali – spiegano Peronace e Tomatis – è esposto alle intemperie (ci piove dentro ndr) e presenta un rischio di crollo del tetto, rendendone impossibile l’uso per lo stoccaggio del cibo. L’altro non permette la conservazione del materiale necessario, come le coperte, che finisce per marcire». Per questo oggi le difficoltà di stoccaggio del cibo gravano sui volontari dai quali dipende la sopravvivenza dei gatti. Un’ulteriore problema strutturale è rappresentato da un’area limitrofa ai loculi «dove il cornicione sta cadendo ed è transennata da mesi con la sola scritta pericolo». I volontari hanno proposto, in alternativa, di utilizzare una delle tombe decadute e invendute per installare delle casette di legno dignitose, occupandosi della manutenzione ordinaria e dell’abbellimento con fiori nel rispetto dei defunti.

Un’altra grande preoccupazione è la mancanza di un luogo di primo approdo per i gatti recuperati dalla strada o in zone pericolose. Il progetto di un’oasi felina, o “gattile”, a Revignano vicino alla vecchia scuola è stato avviato, «ma è bloccato da tempo» lamentano i volontari dell’associazione Difesa Felini. «La struttura, in quello stato, è proprio una schifezza – rimarcano Peronace e Tomatis – e consiste in una gettata di cemento, reti e due coni di plastica. Mancano elementi essenziali come l’acqua corrente, l’elettricità, un accesso per i volontari, una stanza per lo stoccaggio di cibo e farmaci, e una zona di isolamento per gatti malati o positivi (FIV/FeLV)». L’associazione aveva offerto la propria disponibilità al Comune per collaborare alla stesura di un progetto consono, ma aggiunge di non essere stata interpellata. La mancanza di un gattile obbliga, così, le associazioni locali (come Difesa Felini, l’Aza e Casa Francesca di Refrancore) a farsi carico della gestione delle emergenze, spesso spartendosi i gatti malati e i cuccioli.

La replica dell’assessore Giacomini

Dal Comune a rispondere all’associazione è l’assessore all’Ambiente Luigi Giacomini. «Alla Casa dell’Avvogatto abbiamo effettuato un intervento di pulizia generale mentre per il gattile di Revignano abbiamo vinto un bando regionale per il posizionamento di un container per lo stoccaggio e visite veterinarie, e per la lotta al randagismo. A seguito di un incontro con i volontari del Comune di Asti e confrontandoci con le associazioni che si occupano di colonie feline, stiamo, grazie alle informazioni ottenute dall’Ufficio contratti, procedendo per l’apertura di un affidamento di contratto di sponsorizzazione, al fine di creare una sinergia duratura che sostenga la gestione dei gatti ad Asti. Nel nuovo affidamento – continua l’assessore – ad Aza si sono messi nel bando 20.000 euro in più all’anno per via degli aumenti Istat di gestione degli animali. Il Comune, per ora, garantisce 8.000 euro per le sterilizzazioni dei gatti nelle colonie mentre per quanto riguarda il bando della Regione confermo che siamo stati ammessi alla graduatoria. Appena in Regione si sbloccheranno le risorse, ne avremo disponibilità. Sono comunque stati assegnati 10.000 euro a fronte di un progetto di 12.800 euro, cofinanziato, dunque, dal Comune. Stiamo anche lavorando insieme alla consigliera comunale Vittoria Briccarello – conclude Giacomini – per cercare di trovare nuove fonti di contributo».

L’esempio virtuoso di Montechiaro per la nuova colonia felina

Tomatis e Peronace sottolineano che la principale criticità riscontrata nel corso del tempo è «la totale assenza di dialogo con l’Ente comunale che non risponde alle richieste di confronto». L’associazione conferma che il Comune ha partecipato a un bando regionale per le colonie (un fondo di 180.000 euro) richiedendo 12.800 euro, «ma non è riuscito a ottenere i soldi perché il progetto è stato redatto autonomamente, senza interpellare le associazioni locali: questo approccio ha comportato un punteggio insufficiente, privando il territorio di potenziali risorse economiche». I volontari sperano che si possa aprire un tavolo permanente tra il soggetto pubblico e le realtà del volontariato per definire insieme l’orientamento delle politiche relative alla tutela e custodia degli animali, l’accesso ai bandi e la giustificazione delle spese.

A tal proposito, i due esponenti dell’associazione citano l’esempio virtuoso del Comune di Montechiaro: «Il sindaco Maurizio Marcanzin ha subito ricevuto l’associazione Difesa Felini, ha contattato l’Asl veterinaria e nel giro di un mese ha riconosciuto e censito una nuova colonia, assicurando un contributo comunale e ottenendo l’uso esclusivo del terreno da parte del proprietario privato per i gatti. Tale cooperazione – continuano i volontari – dimostra che l’intervento istituzionale rapido e sensibile è possibile».

Il volontariato astigiano che si occupa del benessere degli animali si finanzia tramite raccolte alimentari e iniziative di collaborazione (come con Asti Slow Fashion), oppure con negozi come Arcaplanet (in via Maggiora, corso Torino e via Marchisio), con l’Isola dei Tesori di corso Alessandria, con l’attività Bona di via Perosi e per il 6 dicembre è già prevista una giornata in favore del sodalizio al Permark di corso Savona. Tutti i sabato vengono organizzate collette alimentari per i gatti e già sono in programma ulteriori collaborazioni con altre associazioni locali.

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