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«L’autonomia differenziata è un’aberrazione della Costituzione, astigiani firmate per il referendum»

Il Comitato che raccoglie le firme per chiedere la consultazione referendaria e abolire la riforma spiega le tante criticità

Sono ben 27 le associazioni, partiti e organizzazioni che hanno aderito al Comitato astigiano per la raccolta firme a sostegno del referendum contro l’autonomia differenziata. Ad aver aderito sono A Sinistra / Casa Del Popolo, Acli, Ambiente Asti, Anpi, Arci, Asti Lab, Asti Oltre, Avs, Cambiamo Asti, Cgil, Cittadinanza Piemonte Aps, Coordinamento Asti Est, Europa Verdi Verde – Avs, Italia Viva, Legambiente, Libera Asti, Lista civica Prendiamoci Cura di Asti, Movimento 5 Stelle, Nursing Up, Partito Socialista Italiano, Partito Democratico, Politeia Nizza Monferrato, Rifondazione Comunista, Tempi di Fraternità, Uil, Uniti Si Può e Welcoming Asti. Non ha aderito, invece, la Cisl mentre le altre due sigle sindacali, Cgil e Uil, hanno voluto convocare una conferenza stampa nella quale hanno spiegato i motivi per i quali considerano l’autonomia differenziata «una vera aberrazione della Costituzione».

«Se questa legge non verrà abolita dal referendum, le Regioni potranno rivendicare fino a 23 materie sulle quali poter legiferare e che oggi sono di competenza esclusiva dello Stato – spiega il segretario provinciale della Cgil Luca Quagliotti – Questa legge spacca il Paese, lo frammenta facendo esattamente l’opposto di quello che dice la Costituzione. Noi non vogliamo 21 regioni autonome perché è il Governo centrale che deve stabilire quali sono le regole di convivenza comune, da nord a sud, e rimuovere gli ostacoli che impediscono di creare benessere nel Paese». Armando Dagna, segretario generale Uil Asti Cuneo, ha sottolineato che «non è una questione ideologica», ma se guardiamo alla Sanità, già abbondantemente regionalizzata, «abbiamo la dimostrazione del fallimento di tanti piccoli localismi».

«Il fallimento del modello regionale sulla Sanità è sotto gli occhi di tutti – continua Dagna – Basta vedere in che stato è ridotta a livello piemontese e, in particolare, nell’Astigiano». Sono già state raccolte, in tutta Italia e on line, oltre 250.000 firme per sostenere il referendum (la metà del quorum necessario) e il Comitato astigiano invita tutti i cittadini a sostenere la petizione contro una riforma che il consigliere comunale Mauro Bosia (Uniti si può) definisce «un pacchetto di provvedimenti eversivo che va contro la Costituzione». «Da un lato Fratelli d’Italia spinge sul premierato, – continua Bosia – per dare più potere al presidente del Consiglio, dall’altro la Lega vuole l’autonomia delle Regioni e a perdere potere saranno le assemblee, anche quello locali, dal momento che tutto sarà deciso dal poter esecutivo».

«Purtroppo molte persone non hanno informazioni su questa riforma ed è necessario spiegare e informare il più possibile – commenta il consigliere Roberto Vercelli (Pd) – Con questa riforma le regioni che già stanno bene staranno meglio e le altre staranno peggio». Gli interessati possono firmare per il referendum nei banchetti e punti informativi del Comitato, ma anche on line tramite Spid, Cie e Cns.

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