In Consiglio politica e strategia hanno spinto tre liste civiche di minoranza a formalizzare “un’unione di fatto” celebrata con il benestare di Alleanza Verdi e Sinistra. Mauro Bosia e Vittoria Briccarello (Uniti si può), Mario Malandrone (Ambiente Asti) e Gianfranco Miroglio (Europa Verde – Verdi) hanno deciso di creare una sola squadra, pur restando indipendenti e non confluendo in un nuovo gruppo consiliare. Già da tempo le tre liste collaborano, ma dopo i lusinghieri risultati di Briccarello e Bosia alle elezioni regionali, dove si sono presentati da indipendenti per AVS, il dado è stato tratto.
«Dall’elettorato è arrivata un’indicazione chiara che chiede un percorso comune – spiega Bosia – Per le elezioni comunali nel 2027 rivendichiamo un’alternativa forte per la guida della città e questa parte dovrà avere un ruolo dirigente». Bosia ha lanciato un monito al centrodestra, ma in realtà, oggi, si rivolge soprattutto al centrosinistra e al PD che alla recente Festa dell’Unità ha invitato le forze di minoranza per un primo confronto in vista delle prossime amministrative. Confronto al quale Uniti si può era assente. Porte aperte a tutti da parte di questo nuovo gruppo, ma la rotta è stata tracciata: cambio di passo sulla sanità, lavoro, ambiente, sociale e diritti civili non sono moneta di scambio con nessuno e rappresentano una condizione su cui creare alleanze.
C’è inoltre un obiettivo comune più politico che il gruppo si è dato: «Ad Asti c’è una classe dominante, ma non dirigente: bravissima a mantenere il potere, ma che non porta da nessuna parte» hanno osservato i consiglieri. «Se non proponiamo un’alternativa valida all’attuale amministrazione e all’attuale governo – aggiunge Briccarello – non c’è forse il rischio di ritrovarci fra due anni con un’amministrazione diversa, ma con gli stessi a detenere il potere a livello di Fondazione, Cassa e altri Enti? Vorremmo cambiare chi amministra, ma anche tutti quei rapporti che si tengono su tra loro». Fondamentale, tra gli altri temi, quello del sociale nella gestione dell’immigrazione dove, secondo Malandrone, «l’attuale amministrazione è del tutto assente». «I quartieri si formano sulle spinte degli immobiliaristi, non c’è nessuna regia da parte dell’amministrazione – osserva – Questo tema va affrontato, ma non sono sicuro che tutta l’opposizione abbia idea di come farlo dal punto di vista pratico».
Immigrazione che si ricollega alle case popolari, alle periferie e alla sicurezza. Ma anche alla scuola, su cui Miroglio ha lanciato l’ennesimo allarme: «In città abbiamo una situazione inquietante in tutti i livelli di scuola dove vediamo sistematicamente classi con 29 studenti e 3 casi di sostegno. Se penso agli sproloqui detti nel post Covid, sul fatto che non avremmo più avuto le classi pollaio: invece ci risiamo e peggio di prima. Stiamo parlando di luoghi dove si dovrebbe fare il grande sforzo pedagogico e educativo per cambiare la società».
I quattro consiglieri hanno già annunciato i primi appuntamenti nell’ottica del nuovo solco politico: il 4 ottobre ci sarà una visita al carcere della consigliera regionale Giulia Marro, il 5 ottobre un sopralluogo con la consigliera Alice Ravinale sui terreni dove si vorrebbe costruire la Sud/Ovest. E, su questo punto, hanno anticipato l’intenzione di voler portare la questione sia in Regione sia in Parlamento.