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Attualità
Lavori pubblici

Lavori al cavalcavia Giolitti di Asti: la ditta ha deciso di ritirarsi

Ha chiesto la risoluzione del contratto, senza oneri a suo carico, lasciando la classica patata bollente in mano al Comune

È davvero travagliato l’iter per aprire il maxi cantiere sul cavalcavia Giolitti. Opera viaria strategica, che collega la zona ovest a quella sud, attende un corposo intervento di ristrutturazione che il Comune aveva intenzione di dividere in tre lotti iniziando i lavori in estate. Un cantiere che decreterebbe la chiusura al traffico per almeno 3 o 4 mesi. Ma difficilmente le tempistiche saranno rispettate perché la ditta aggiudicataria dei lavori, la seconda in graduatoria, ha deciso di dare forfait.

Ha chiesto la risoluzione del contratto, senza oneri a suo carico, lasciando la classica patata bollente in mano al Comune. Nella determina 902 del 1^ giugno, pubblicata sull’Albo pretorio dell’Ente, è raccontata tutta la vicenda fino al momento in cui la ditta aggiudicataria, la Teknostrade srl, ha lamentato «l’aumento dei costi intervenuto dalla stipula del contratto». Insomma, secondo l’azienda, i costi sarebbero aumentati così tanto da rendere l’intervento antieconomico alle condizioni stabilite.

Gli uffici comunali hanno ovviamente contestato la decisione della ditta di non presentarsi per avviare il cantiere, come previsto dal programma lavori, e hanno deciso di escutere la fidejussione obbligatoria per legge. Si tratta di 27.700 euro che, però, l’avvocato della ditta aveva intimato al Comune di non intascare. È probabile che la vicenda finisca per intraprendere le vie legali, ma ora il Comune si trova senza ditta e con un cronoprogramma dei lavori in forse.

Gli uffici tenteranno di contattare la terza ditta in graduatoria (ed eventualmente la quarta) chiedendole se sia disponibile a svolgere i lavori, ma alle stesse condizioni economiche, oppure sarà necessario rivedere il computo dei costi e rifare il bando. Questo significherà spostare il cantiere di parecchi mesi, sebbene non vi siano pericoli di crollo o altri rischi strutturali sull’opera. Che il cavalcavia sia sicuro dal punto di vista dei carichi è già stato appurato con i carotaggi disposti, tempo addietro, dal Comune.

Inoltre l’amministrazione, fin dal novembre, ha vietato il passaggio di mezzi superiori alle 44 tonnellate. Resta il problema che se i tempi non dovessero essere confermati, quindi se i lavori slittassero in autunno, la chiusura del cavalcavia potrebbe durare anche più di 3 o 4 mesi a causa delle incognite meteorologiche. Per andare sul sicuro sarebbe necessario attendere la primavera del 2022 per aprire, finalmente, il cantiere.

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