Il saldo sul conto corrente non è proprio 0 ma la crisi di liquidità cè. Se le cose non cambieranno velocemente il taglio alle spese non basterà più e il Comune di Asti rischierà di andare in
Il saldo sul conto corrente non è proprio 0 ma la crisi di liquidità cè. Se le cose non cambieranno velocemente il taglio alle spese non basterà più e il Comune di Asti rischierà di andare in anticipo di cassa. Unipotesi che lassessore al Bilancio Santo Cannella ha intenzione di scongiurare sebbene sia ormai chiaro che lincertezza sulle entrate fiscali sia diventata una spada di Damocle non più sostenibile. «Nel primo semestre del 2013 abbiamo pagato ai nostri creditori 40 milioni e mezzo di euro, circa 2 milioni di euro in più di quanto il Comune avesse pagato nel primo semestre del 2012 – spiega il sindaco Fabrizio Brignolo – Questo anche perché ci siamo fidati del decreto del Governo sul pagamento dei vecchi debiti scaduti della pubblica amministrazione. Purtroppo, però, i soldi promessi dallo Stato per coprire queste anticipazioni fatte dai Comuni non sono ancora arrivati. Il risultato – aggiunge il sindaco – è che ora la cassa è praticamente allasciutto anche perché, mentre noi abbiamo pagato di più dellanno scorso, Stato e Regione (a sua volta tagliata dal Governo centrale) ci hanno trasferito di meno».
Martedì la Regione Piemonte, nel tentativo di migliorare un po la situazione finanziaria, ha erogato al Comune 800.000 euro che finiranno in fatture «ma ad oggi siamo indietro di 6 mesi nel pagamento dei fornitori» aggiunge lassessore Cannella. Il Comune ha fatto quadrare il bilancio con 8,5 milioni e mezzo di euro in meno rispetto al 2012 e nel primo semestre del 2013 sono stati incamerati 9 milioni di euro in meno rispetto allo stesso periodo dello scorsa gestione economica. Il dato non è solo imputabile ai ritardi nei trasferimenti statali: «La sospesione della prima rata dellIMU sulla prima casa – continua il sindaco – si è tradotta in un mancato incasso di 1.200.000 euro che certo lo Stato coprirà entro fine anno. Al momento, però, la cassa piange».
Anche nellincasso della TARES (tassa rifiuti) il Comune è indietro perché la prima rata scadrà solo il 31 luglio. Gli astigiani stanno ricevendo in questi giorni i bollettini di pagamento (non senza problemi, leggi articolo a pagina 15) ma si tratta di soldi vincolati e che il Comune non potrà dirottare su altre spese. «Rendiamo note queste informazioni non certo per lamentarci – conclude Brignolo – ma per far sapere ai cittadini come stanno realmente le cose: lo Stato nazionale ha allentato il patto di stabilità ma ci ha tolto i soldi della cassa, quindi non possiamo pagare lo stesso».
Riccardo Santagati
@rickysantagati