Senza il WWF di Asti Villa Paolina non sarebbe più in piedi. Ma sono tanti i monumenti naturali salvati dal degrado grazie alla rete delle Oasi istituita dallassociazione ambientalista. A Castello
Senza il WWF di Asti Villa Paolina non sarebbe più in piedi. Ma sono tanti i monumenti naturali salvati dal degrado grazie alla rete delle Oasi istituita dallassociazione ambientalista. A Castello dAnnone lOasi Bosco del Lago è un raro lembo superstite della grande foresta che ricopriva un tempo la Pianura Padana. Oggi, grazie alla sensibilità della famiglia Pettazzi proprietaria dei terreni, quei 10 ettari di querce secolari e carpini sono meta di gite distruzione e campo di studio per tecnici e ricercatori. La storia del Verneto di Rocchetta Tanaro affonda le sue radici addirittura nel medioevo: ambiente unico nel Nord Italia, il bosco umido di ontani è un relitto glaciale citato già in un documento che ne riporta lesistenza già nel 1100.
Più recente la nascita dellOasi La Bula, in località Boana ad Asti. Area utilizzata come cava, è stata affidata al WWF per unopera di rinaturalizzazione. Pur in una zona dove è diffuso lo sversamento di rifiuti, La Bula oggi è punto di sosta per numerose specie di uccelli migratori, che i vistatori possono osservare da appositi capanni accessibili anche ai disabili. Lultima nata in provincia è quella del Forteto della Luja, Oasi affiliata e sede dellazienda omonima della famiglia Scaglione. Particolarmente frequentata in primavera, offre lo spettacolo di straordinarie fioriture di orchidee selvatiche. Tutte le Oasi sono aperte al pubblico o visitabili su appunamento: informazioni al 0141 470269 oppure allindirizzo email asti@wwf.it.
e.p.r.