Il suo slogan è: serietà, competenza, buon senso. Parole che ha imparato a coniugare alla stretta realtà: 31 anni, Professore universitario di diritto commerciale all’Università di Torino, Dipartimento di Management, esperienza in importanti aziende, praticante Notaio. Curriculum che gli fa dire, con sicurezza, che anche «nelle amministrazioni comunali è necessario dare importanza alla competenza. La politica tout court non può risolvere tutti i problemi: l’esperto che indossa i vestiti del politico può essere una buona soluzione in molte situazioni».
Il campo del dottor Antonio Petruzzi è il lavoro. Declinato in molti rivoli che riconducono, però, ad un unico concetto: la competenza. «L’amministrazione comunale non è un’agenzia interinale – dice. Può, invece, creare le condizioni perché si crei lavoro investendo sul territorio affinché le aziende possano a loro volta destinare risorse in diversi settori produttivi».
Il ragionamento si fa più articolato. «Le aziende guardano, anzitutto, il management che hanno davanti quando devono investire o creare partnership. Così guardano chi hanno davanti anche in Comune: se ci sono persone esperte che conoscono il proprio settore o solo parolai». Che cosa si chiede, dunque, ad un amministrazione comunale? «Anzitutto la capacità di cogliere le chances quando c’è la possibilità di portare lavoro. Mi riferisco, qui, al campo turistico così importante e basilare per la nostra città. Ebbene, le opportunità sono tante: occorre continuare a costruire un percorso e su questo investire».
All’orizzonte c‘è il PNRR. «Altra opportunità da sfruttare nel migliore dei modi. Sono risorse che vanno spese con grande intelligenza affinché si creino nuove opportunità occupazionali». Il ragionamento si sposta sulla sicurezza, che ben s’incastra in questo contesto. «Si parla di sicurezza. Tema importante, direi basilare. Ma se non c’è lavoro non ci può essere nemmeno sicurezza. Se le persone hanno un’occupazione scompaiono molte tensioni, si vive con dignità, maggior serenità e certi fenomeni vengono abbandonati».
Il discorso scivola ancora sul turismo come opportunità. «Dobbiamo riuscire ad ospitare un turismo internazionale che possa rivitalizzare anche il commercio che ha sofferto molto durante la pandemia. La nostra visione deve essere allargata, a chi del turismo ne ha beneficio. Questo il compito dell’amministrazione comunale». Poi, la logistica. «Ci troviamo in un punto strategico: perché non sfruttarla»?