Cerca
Close this search box.
noccio
Attualità
Incontro

Le origini monferrine della nocciola

Menzione “Monferrato” o “Colline del Monferrato”. Se n’è parlato a Montiglio

Obiettivo Menzione “Monferrato” o “Colline del Monferrato” per la Nocciola Piemonte, per valorizzare un prodotto che fonda le sue origini millenarie, proprio, nel Monferrato.

Se ne è parlato domenica 18 maggio a Montiglio Monferrato in occasione del convegno  “La vera storia della nocciola del Monferrato” curata dal Circolo Culturale I Marchesi del Monferrato, con il saluto di apertura lavori del Presidente Coldiretti Asti Monica Monticone, per poi entrare nel merito dei lavori a cura di Mauro Bianco (Presidente Coldiretti Provinciale Alessandria e delegato regionale per la corilicoltura), Emiliana Conti (Presidente del Circolo Marchesi), Marco De Vecchi (Presidente Accademia Agricoltura Torino e Presidente Osservatorio del Paesaggio astigiano) e dell’agronomo Coldiretti Alberto Pansecchi.

“Gli studi storico-archivistici evidenziano come il nocciolo trovasse nel Monferrato le proprie origini, a differenza di altri areali, oggi più noti, dai cui rinvenimenti di carboni fossili, di piante sia coltivate sia spontanee, non vi è traccia” ha osservato la Conti. “Altri studi, condotti attingendo dai “consignamenta” (atti notarili presso gli archivi storici), hanno poi dimostrato come, nel Monferrato, le nocciole fossero una produzione di valore, così come si desume dalle ammende molto esose (3 lire nel 1594) in caso di danni e/o furti”.

Di particolare importanza, dunque, sia le ricerche archeoxilo-antracologia (lo studio dei legni e dei carboni) sia quelle condotti presso gli archivi e gli annali storici, per ricostruire la lunga cultura cerealicola monferrina, fino ad arrivare alla diffusione dei noccioleti impostati quando, dalla metà dell’800, andarono sviluppandosi le prime industri dolciarie, e poi ancora fino a legare indissolubilmente il nome della nocciola al Piemonte a metà del secolo scorso.

“Da allora” ha proseguito Pansecchi, “gli impianti si sono man mano moltiplicati e ora in Piemonte si contano circa 30.000 Ha di noccioleti, di cui oltre 9mila tra le province di Asti e Alessandria”.

  “Il riconoscimento della Menzione Monferrato” ha sottolineato la Monticone, “significherebbe più garanzie per corilicoltori e maggiore trasparenza per consumatori, nonché investimento sulla valorizzazione del territorio di produzione. Significherebbe disporre, anche, di maggiori strumenti normativi per tutelare e promuovere le produzioni di qualità”.

“L’iter per l’ottenimento della menzione era iniziato nel 2021” ha specificato Bianco; lo scorso anno, poi, la documentazione è stata depositata presso il Consorzio di Tutela della Nocciola del Piemonte per poi approdare ufficialmente al Ministero della Politiche Agricole. La “cru” sarebbe un passo avanti decisivo perché ci consentirebbe di valorizzare la qualità, di cui il nome “Colline del Monferrato” o semplicemente “Monferrato” ne è espressione di valore e di rinomanza; conseguentemente, ci consentirebbe di mantenerne il prezzo, distinguendo la nocciola coltivata sulle nostre colline dalla grande massa di nocciole presenti sul mercato, spesso di dubbia qualità e provenienza. Solo così, disporremmo di uno strumento giuridico concreto per difendere il nome “Monferrato” da chi ne fa uso improprio”.

Di scienza e conoscenza per tutelare il nocciolo ne ha poi parlato Pansecchi. “Sempre di più” ha specificato l’agronomo, “ci si sta rendendo conto che il nocciolo non è un arbusto rustico, resistente e con poche esigenze, bensì, è il più delicato degli alberi da frutto che, per dare ogni anno soddisfazioni economiche, richiede cure nonché attenzioni costanti ed estremamente specialistiche. Inoltre, è bene che si cominci a parlare di impollinazione del nocciolo, ma è male che non siano reperibili in commercio gli impollinatori giusti. Per valorizzare ulteriormente la nostra nocciola, occorre ascoltare la voce dei ricercatori e investire su nuove idee, su nuovi corilicoltori e, soprattutto, su moderni impianti e metodi di coltivazione”.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Edizione digitale