I sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil hanno presentato le proposte per il Tavolo dello Sviluppo in vista degli investimenti legati al Piano Next Generation Eu (Recovery Plan), ma anche ad una più articolata visione che guardi oltre il 2030. I sindacati hanno inserito le proposte in 12 assi di sviluppo, alcuni interconnessi tra loro, antri no. A spiegare le linee guida sono stati Luca Quagliotti (segretario generale Cgil di Asti), Stefano Calella e Marco Ciani (rispettivamente segretario generale aggiunto e segretario Cisl Alessandria – Asti) e Armando Dagna, (segretario generale Uil Asti- Cuneo).
Tante le proposte lanciate dai sindacati nel loro documento unificato, tra cui l’individuazione e valorizzazione dell’economia di prossimità (locale, informale, di vicinanza, di sopravvivenza) favorendo l’aggregazione e la costituzione di un Centro servizi “smart”: «Quest’ultimo – ha spiegato Quagliotti – potrebbe essere collegato ai centri di ricerca regionali universitari (Università Torino, Piemonte Orientale, Politecnico), con ruolo di collegamento a cura dell’Università di Asti e favorire la creazione di un polo di ricerca tecnologica per il distretto dell’Enomeccanica e del settore vitivinicolo». Lanciata anche l’idea di completare il Polo universitario con la creazione di una “cittadella” universitaria nell’ex Ospedale dove collocare il polo culturale (biblioteca astense, ISRAT), alloggi per studenti, locali ad uso stanze studio, sale convegni e locali per studenti, ma anche un’integrazione del sistema di istruzione e formazione professionale collegata alle necessità delle aziende del territorio.
Calella ha evidenziato un altro aspetto strategico per il rilancio della provincia: «L’export e l’internazionalizzazione rappresentano le chiavi del successo ma si tratta di processi complessi e rischiosi, soprattutto per una piccola impresa. Serve una gamma completa di servizi assicurativo-finanziari a misura di PMI, disponibili anche online: la possibilità di valutazione sull’affidabilità dei clienti per transazioni in Italia e all’estero, soluzioni su misura per aumentare i volumi di export e proteggersi dal rischio di mancato pagamento, garanzie sui finanziamenti per facilitare l’accesso al credito bancario, percorsi di formazione per imprenditori ed export manager».
Dal turismo («occorre sviluppare strutture per ospitare congressi) al commercio («rilanciare il centro commerciale naturale»), dalle infrastrutture tecnologiche a quelle urbanistiche, per attirare investimenti nel settore della logistica, sono tante le proposte dei sindacati che chiedono, inoltre, la «predisposizione di un Piano urbanistico per l’individuazione di adeguate aeree per l’insediamento di nuove attività economiche e sociali: il piano deve avere come priorità il contenimento del consumo di suolo, il recupero delle aree degradate delle periferie con nuove e innovative possibilità di destinazioni di uso».
Proposti inoltre lo sviluppo di una mobilità sostenibile, con l’attivazione di una metro di superficie sulle ferrovie sospese, e un programma di manutenzione del territorio e delle sue connessioni materiali e immateriali per dare nuove opportunità di lavoro e garantire una maggiore sicurezza per chi ci vive.