La chiamano “solitudine involontaria” ed è molto più diffusa di quanto non si pensi. Riguarda soprattutto le persone anziane che sono rimaste sole e sono autosufficienti per quel che riguarda il minimo per non essere ricoverati in struttura, ma di fatto sono recluse in casa. Oppure quelle che hanno perso la loro rete famigliare e si trovano completamente sole.
A loro si rivolge un servizio realizzato con il contributo del Ministero del Lavoro, che la Croce Rossa di Asti ha implementato durante il periodo Covid e ha mantenuto con alti standard di qualità.
Si chiama “Il tempo della gentilezza” ed è così richiesto e necessario che è possibile richiederlo al numero nazionale 1520 come qualsiasi altro servizio della Croce Rossa.
Ad Asti, un nutrito gruppo di volontari appositamente formati, regalano gentilezza, regalano gesti anche minimi che sono però in grado di scaldare il cuore delle persone che hanno davanti.
Le “solitudini involontarie” sono quelle di chi è rimasto vedovo o vedova, di chi vive in una casa isolata non ben servita dai mezzi pubblici, di chi ha difficoltà a camminare, di chi ha i figli lontani, di chi non è più autonomo negli spostamenti e in altre piccole faccende che però fanno la differenza sulla qualità della vita.
Nei tanti servizi già fatti dai volontari astigiani, il “tempo della gentilezza” è quasi sempre speso per portare fuori casa le persone che, da sole, non riescono più a farlo. E successo per una donna anziana che ha potuto partecipare al compleanno dell’amata cognata, anch’essa anziana e impossibilitata a muoversi o per la figlia già avanti con l’età che è stata accompagnata all’ospedale per una visita alla madre ultranovantenne ricoverata da molti giorni. Il “tempo della gentiezza” è fatta soprattutto dei cosiddetti accompagnamenti leggeri, quelli che non necessitano di ambulanze, mezzi di soccorso, barelle o altro. Ma solo di volontari che con pazienza e molto rispetto regalano un incontro fra persone che si vogliono bene e hanno bisogno di ritrovarsi e di rinfocolare i ricordi di una vita e di un’amicizia.
In altri casi, i volontari sono chiamati ad accompagnare gli anziani a ritirare la pensione (tenendo conto dell’assoluta affidabilità di chi viene mandato da Croce Rossa) oppure per andare a messa o al cimitero.
Il volontario del “tempo della gentilezza” può essere definito un caregiver occasionale.
Ad Asti il “tempo della gentilezza” può contare sulla partnership con il Dono del Volo, Confagricoltura, Istituto Agrario Penna, la San Vincenzo De Paoli e sulle sentinelle istituzionali come medici e sindaci.
Per il 2023 è già in programma un alto numero di eventi per far conoscere il servizio, il primo dei quali si terrà il 14 febbraio a San Marzanotto. Si tratta di uno screening per colesterolo e glicemia che consentirà di avvicinare le persone e portare a conoscenza l’esistenza del “tempo della gentilezza”.
