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Attualità

Legambiente scettica su stop traffico
«Inutile fermare le auto per brevi periodi»

Quasi come una voce che grida nel deserto, Legambiente di Asti non si arrende e, alla luce dei dati sempre più preoccupanti e sconfortanti, rilancia la sua "ricetta" per contenere i livelli

Quasi come una voce che grida nel deserto, Legambiente di Asti non si arrende e, alla luce dei dati sempre più preoccupanti e sconfortanti, rilancia la sua "ricetta" per contenere i livelli di smog. «Il primo step è sicuramente quello di chiudere vaste aree del centro cittadino per fermare un po' di traffico e cominciare a creare vere isole ? dice Giancarlo Dapavo, presidente della sezione astigiana di Legambiente ? Questo consentirebbe di abbattere in modo apprezzabile quella quota di traffico "parassita" che lo studio sui flussi veicolari fatto dall'ingegner Mondo aveva quantificato intorno al 50%. Uno studio che risale al 2000, è vero ?- ammette ancora Dapavo -? ma è stato l'ultimo così scientifico e scrupoloso e che è ancora attuale perchè nulla è stato fatto da allora per contenere il traffico. Anzi, sono sicuro che quei dati sono ancora peggiorati visto che nel frattempo sono state tagliate linee di autobus ed è aumentata l'abitudine di prendere l'auto anche per fare pochi metri».

Proprio da queste cattive abitudini deriva il traffico parassita, quello alimentato da chi usa l'auto, da solo, per tratti brevi fino a 1 chilometro e senza "giustificazione" valida (invalidità, carichi pesanti da trasportare, anziani o bambini da andare a recuperare, ad esempio). Torino, grazie ad un sistema di trasporto pubblico più efficiente, alle aree pedonali e alla difficoltà di parcheggio, ha una quota "parassita" inferiore a quella astigiana. In questa categoria rientra anche il chilometraggio di chi fa più e più giri in centro alla ricerca di parcheggio e di chi sosta con motore acceso davanti alle scuole cittadine in attesa dell'uscita dei figli per poi rimanere intrappolato in lunghe code.

«Non si capisce perchè non sia stato attivato un circuito di piste ciclabili utili a tutti i cittadini e non solo a chi vuole percorrerle per sport o svago della domenica ? prosegue Dapavo ? sarebbero bastate poche centinaia di metri di piste in più per collegare gli "anelli esterni" alle vie di accesso al centro cittadino favorendo così un uso della bicicletta quotidiano, senza grandi pericoli per i ciclisti. Un esempio? 150 metri aggiuntivi dal Palazzetto dello Sport verso corso Alfieri ingresso al centro storico da Santa Caterina oppure appena 50-60 metri in più dal Pam per congiungere corso XXV Aprile e di lì la strada verso l'ospedale». Legambiente è contraria all'adozione del traffico a targhe alterne o al fermo traffico per qualche ora.

«Sono rimedi pressochè inutili -? commenta Dapavo -? che riducono di pochissimo le emissioni in atmosfera perchè vengono adottati per periodi troppo brevi per portare a benefici. Servono invece piani strutturali che mettano a sistema una vera riduzione del traffico come può essere l'allargamento delle isole pedonali e un sistema di trasporto pubblico più efficiente che renda più conveniente e semplice prendere un autobus piuttosto che l'auto privata. Tenendo conto che in città non ci sono più le industrie che un tempo contribuivano alle emissioni. Gli studi hanno dimostrato che nelle città in cui le zone pedonali sono ampie, concentrate nelle zone residenziali e le aree verdi sono almeno il 20% del territorio urbano, i livelli di inquinanti diminuiscono sensibilmente».

Condanna lieve degli impianti di riscaldamento, da parte degli ambientalisti astigiani. «Il metano e il gpl non emettono particolati, quindi non sono causa di smog -? sottolinea Dapavo -? e le combustioni a biomassa riguardano soprattutto le aree rurali, perchè in città legna e pellet sono usati poco e solo ad integrazione di impianti ad alimentazione tradizionale. Certo che se il gpl da riscaldamento non costasse il doppio di quello da trazione, si potrebbe ulteriormente allargare, anche nelle campagne, il numero di case scaldate con un combustibile pulito».

d.p.

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