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Tariko e Vittorio Gancia
Attualità
Lutto

L’enologia italiana piange Vittorio Vallarino Gancia

Aveva 90 anni. E’ stato uno degli industriali più illuminati del settore enologico italiano. Dal suo estro e dalla voglia di innovazione sono nati prodotti vincenti della casa dove, nel 1850, il bisnonno diede vita al primo Spumante italiano.

L’enologia italiana perde uno dei suoi padri. E’ mancato, nella sua casa di Asti, Vittorio Vallarino  Gancia. Aveva 90 anni, compiuti ad ottobre. Vittorio Vallarino Gancia è stato uno degli industriali più illuminati, capace di inventare nuove bollicine come il Pinot de Pinot che ebbe subito un grande successo ed avviare una nuova fase per l’azienda. Ritiratosi, poi, non mancava di far visita a Canelli, alla quale era molto legato, incontrando ex dipendenti ed amici sempre con il sorriso sulle labbra e la battuta pronta.

Raccontando aneddoti della sua vita, come quando voleva intraprendere la carriera di chirurgo (la sua vera passione) ma l’imprinting di famiglia lo avviò su un’altra, e fortunata, strada. “Ma non mancavo di fare visita alle sale chirurgiche grazie alla bontà di qualche amico medico” raccontava. Tralasciando i momenti difficili del rapimento, fatti che lo toccarono profondamente.

Il sindaco Paolo Lanzavecchia commenta così: “E’ un grande pezzo dell’enologia italiana, e non solo canellese, che se ne va. Tutta la città gli è riconoscente. I suoi sono stati anni in cui il settore enologico era trainante. Grazie a lui e alle sue intuizioni si è sviluppato, poi, il comparto enomeccanico. Gancia è un nome internazionale: qui nacque il primo spumante italiano e, non ultimo, ricordiamo l’ingresso nel Patrimonio Unesco delle nostre cantine, delle quali quelle di Casa Gancia sono state certamente una forza trainante”. Tutta La Nuova Provincia si stringe alla famiglia porgendo le condoglianze alla moglie Rosalba  Borello ed ai figli Massimiliano e Lamberto.

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