In una sanità in continua evoluzione a livello regionale, fa da contraltare lanacronistico immobilismo di cui è oggetto lex ospedale San Marco. "Che cosa aspettano ad intervenire i
In una sanità in continua evoluzione a livello regionale, fa da contraltare lanacronistico immobilismo di cui è oggetto lex ospedale San Marco. "Che cosa aspettano ad intervenire i manager?" il commento degli abitanti che quotidianamente si trovano a transitare lungo le vie Ferraris, Roma e strada Asilo dove il complesso sorge e su cui si affaccia. Ovviamente una struttura abbandonata da decenni cresce ogni giorno di più il verificarsi di danneggiamenti a cose o persone.
LOspedale San Marco venne eretto ad inizio Seicento grazie a due donazioni di privati e nella seconda metà del secolo scorso fu considerato un modello virtuoso della sanità pubblica pur per una piccola realtà come quella di Moncalvo. Al suo interno operavano tre medici, diversi infermieri ed una sala operatoria oltre ad una ventina di posti letto. Nel 1990 il declassamento da ospedale a poliambulatorio ed i suoi servizi vennero definitivamente trasferiti una volta diventato operativo, nel 2005, il nuovo poliambulatorio fatto costruire dallallora Asl 76 di Casale Monferrato nella sottostante via Goria, non distante dal complesso sportivo comunale.
«Non è casa nostra», interviene il sindaco Aldo Fara, che aggiunge «ma se lAsl di Alessandria ci chiedesse di mettere una pezza provvisoria per lo stato di abbandono in cui versa non ci tireremo indietro in nome della sicurezza di pedoni e automobilisti che vi transitano accanto». Un complesso di grandi dimensioni con quattro ingressi di cui almeno tre facilmente accessibili da chiunque. Durante il giorno laccesso è più agevole mentre nelle ore notturne è garantito un minimo di vigilanza da parte di una società privata.
Una struttura che resta nel cuore dei moncalvesi tantè che un cittadino ha provveduto personalmente a posare una staccionata provvisoria dopo che il cancello di ingresso di via Asilo era stato divelto da un furgone. Ma anche i vicini si preoccupano che il San Marco non diventi preda di sbandati. Tra loro cè Gaetano Guarino, ex rettore aleramico, che nellospedale è nato e vive accanto. «Al primo piano le volte sono puntellate e nelle altre le crepe avanzano mentre il cornicione di via Gavello appare ormai pericolante. Anche il tetto delladiacente chiesetta fa acqua», precisa Guarino.
Fortunatamente allinterno non vi è alcun oggetto appetibile per i ladri, dopo che anni fa unopera di Guglielmo Caccia era stata provvidenzialmente trasferita in parrocchia. Tra le tante disfunzioni cè anche la facilità di accesso al garage dove la locale delegazione della Croce rossa custodisce unambulanza.
Maurizio Sala