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I lavoratori Embraco in piazza Castello a Torino
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Licenziamenti Embraco, gli interventi delle istituzioni piemontesi per il salvataggio di 400 posti di lavoro

Sono 398 le lettere di licenziamento già inviate ai dipendenti dell’Embraco. I licenziamenti saranno esecutivi tra 75 giorni

Non c’è più molto tempo per salvare i posti di lavoro della Embraco. La procedura di licenziamento collettivo è partita dal curatore fallimentare nominato dal Tribunale di Torino per la liquidazione della “Ventures”, società selezionata dal Mise per risollevare le sorti dello stabilimento di Riva di Chieri, a cui fanno riferimento molti lavoratori che vivono nel nord astigiano. Sono 398 le lettere di licenziamento già inviate ai dipendenti dell’Embraco, caduta in disgrazia dopo l’abbandono della committente Whirlpool.

Sono molte le voci delle istituzioni piemontesi impegnate per trovare una soluzione per i 400 posti di lavoro. È di poche ore fa l’appello alle banche del territorio del Presidente della Regione Alberto Cirio per salvare il polo industriale che abbraccia il torinese e il nord astigiano. Anche dal Consiglio regionale si levano voci critiche sull’andamento della crisi Embraco. Francesca Frediani, del gruppo misto, dichiara: «L’estrema incertezza che circonda gli ex dipendenti Embraco è intollerabile. Qualunque governo avrà modo di insediarsi dovrà prendere in mano la situazione e dare priorità al mantenimento di quei 400 posti di lavoro che oggi paiono essere in pericolo. Intorno al progetto di rilancio Italcomp, che include anche la ACC-Wanbao di Belluno, sono state create molte aspettative e se il piano non andasse a buon fine, più di 700 famiglie rischierebbero di trovarsi sull’orlo del precipizio con gravi ripercussioni sulla tenuta sociale di un territorio che ha già subito il pesante contraccolpo della crisi sanitaria ed economica. Siamo dalla parte dei lavoratori che sono scesi in piazza a Torino preoccupati per la grave situazione di stallo che si è creata in queste settimane. Secondo i sindacati, sebbene i volumi produttivi previsti per il 2021 si confermino molto alti, la liquidità si esaurirà nelle prossime settimane a causa del mancato apporto dei finanziamenti bancari attesi a seguito della mancata autorizzazione Europea. Non è più solo una questione tecnica, ma un problema politico. Lo sblocco dei fondi potrà quindi attuarsi a fronte di un reale interesse delle istituzioni con il Governo garante delle trattative».

I licenziamenti saranno esecutivi tra 75 giorni e i sindacati premono per la ripresa del tavolo al Mise per lo sblocco della nascita di Italcomp, la nuova società destinata a rilanciare la produzione degli elettrodomestici in Italia attraverso l’accorpamento della Embraco e della bellunese Acc.

(Nella foto i lavoratori Embraco in piazza Castello a Torino)

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