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Linee sinuose, tecnologia e lusso: ecco «Rina», l’auto made in Valfenera

Uscirà l’8 maggio dalle officine dell’azienda J.M. di Josè Mignatta. Si tratta di una supercar da 500 Cv, realizzata in fibre di carbonio
Si chiamerà “Rina” la nuova auto tutta made in Valfenera che uscirà l’8 maggio dalle officine dell’azienda J.M. di Josè Mignatta. Si tratta di una supercar da 500 Cv, realizzata in fibre di carbonio, che s’ispira allo stile anni ’60, senza rinunciare alle moderne innovazioni tecnologiche. Il nome è una dedica a Caterina, detta Rina, la nonna del costruttore: un omaggio fuori dal tempo per un affetto venuto a mancare ma che vivrà per sempre nella prima auto creata dall’adorato nipote.

«Rina è una barchetta stile anni ’60 – spiega Josè Mignatta – frutto di un progetto portato avanti dalla nostra azienda negli ultimi anni. Sarà un’auto fortemente legata al territorio, anche se ovviamente potrà spaziare in qualsiasi contesto stradale. Nel mio immaginario sarà la vettura con la quale fare un giro per le colline del Monferrato, delle Langhe o del Roero alla riscoperta di quella tipicità paesaggistica ed enogastronomica che rappresenta la vera eccellenza del Piemonte, patrimonio Unesco, a sud del Po e sarà a sua volta un’eccellenza di questo territorio».

«Rina» avrà un motore endotermico, potente e al passo con le normative ambientali europee, ma sarà un motore benzina classico; non sono previste versioni elettriche o con motorizzazioni alternative in quanto quest’auto «nasce – continua Mignatta – per regalare sensazioni forti, a partire dallo stesso suono del motore, che sarà unico e facilmente riconoscibile, dal momento che scarichi e catalizzatori sono studiati per raggiungere anche questo tipo di obiettivo, quello di un suono per appassionati di motori che riporti immediatamente la mente alla nostra vettura».

Disegnata da Davide Dessì, torinese laureato con borsa di studio allo Ied (Istituto Europeo di Design) e professore alla Scuola Politecnica di Design, «Rina» peserà poco più di 1.000 kg. con un motore omologato Euro 6 e cambio manuale. Gli interni saranno essenziali ma con linee avvolgenti e sedili di pregio realizzati da Fusina, marchio con il quale la J.M. collabora già da qualche tempo. Studiato nei minimi dettagli anche il logo che contraddistinguerà Rina e le Automobili Mignatta in generale: una lettera ‘M’ che riprende il lambello azzurro a tre gocce presente sul gonfalone regionale piemontese, retaggio dell’antico stemma che nel 1424 Amedeo VIII, primo duca di Savoia, stabilì per il Principe di Piemonte.

La fascia di prezzo è adeguata al modello: Rina sarà sul mercato per poco meno di 300 mila euro. Il 29 gennaio sarà svelato il rendering dell’auto, giorno in cui ricorre la data di fondazione dell’azienda (1999), ma solo l’8 maggio, in occasione delle festa della mamma, Rina si potrà ammirare in tutta la sua bellezza.

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