Il primo cittadino si è subito attivato scrivendo alla Asl e al Prefetto. Intanto l’ambulatorio, un tempo aperto due volte a settimana, è chiuso perché non ci sono medici. «Il sostituto c’è ma non può prendere il posto del titolare andato in pensione a causa di alcuni cavilli contrattuali, per così dire – continua Ghignone – Infatti la Regione ha in corso una selezione per i medici di base ma non si sanno i tempi della conclusione e quindi si attende. Possibile che non ci sia programmazione per prevedere le sostituzioni dei medici di famiglia prima dei pensionamenti? Possibile che la Asl risponda che vicino a noi ci sono altri ambulatori e non capisca che gli anziani non sempre possono spostarsi? È in questo modo che rendiamo più efficienti i piccoli comuni per favorire l’arrivo di nuovi residenti?».
Abbiamo interrogato l’Asl sull’accaduto: «La carenza assistenziale è di natura tecnica in quanto nessun assistito dell’area resterà senza medico. L’Asl non può prolungare incarichi di sostituzione o assegnare incarichi provvisori se non sussistono le condizioni previste dall’Accordo collettivo nazionale, situazione che è attualmente presente nell’area, dove i medici sono in grado di assorbire le scelte degli assistiti. Sono attivi due ambulatori a Nizza e ad Agliano, a 5 e 8 chilometri da Moasca. In ogni caso, in seno al Comitato paritetico con i rappresentanti della medicina generale, proporremo di indicare l’apertura obbligatoria a Moasca ad un eventuale medico disponibile a subentrare nell’ambulatorio».