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Lo Spazio Vinci una cittadelladell’istruzione multiculturale?
Attualità

Lo Spazio Vinci una cittadella
dell’istruzione multiculturale?

Lo Spazio Vinci potrebbe diventare una cittadella dell'istruzione per adulti e della formazione professionale, con spazio alla multiculturalità e al volontariato. E' l'idea emersa nei

Lo Spazio Vinci potrebbe diventare una cittadella dell'istruzione per adulti e della formazione professionale, con spazio alla multiculturalità e al volontariato. E' l'idea emersa nei giorni scorsi, in occasione dell'incontro in cui il Consiglio di istituto del Centro provinciale di istruzione per adulti (Cpia) ha deliberato l'intitolazione della scuola e delle aule, ospitate appunto in un'ala dello Spazio Vinci, struttura di proprietà comunale di piazza Leonardo da Vinci. Il Cpia, nato nel 1990 con il nome Ctp, è la sede dell'istruzione scolastica pubblica del Ministero dell'Istruzione per la formazione degli adulti, in grado di offrire numerosi corsi, da quelli di alfabetizzazione a quelli in preparazione all'esame di terza media.

A chi saranno intitolati gli spazi
Su indicazione del Collegio docenti, infatti, gli spazi saranno intitolati alla memoria di persone che hanno segnato la storia della scuola e della cultura a livello locale e internazionale. «Sono esempi per gli insegnanti ? ha spiegato il dirigente scolastico, Alberto Bianchino ? e segno dell'impegno del Cpia. In particolare ho avuto la fortuna di conoscere gli Astigiani cui intitoleremo le aule in quanto hanno rappresentato la storia culturale e sociale della città». Nello specifico, la scuola sarà intitolata alla memoria di Eugenio Guglielminetti (artista, scenografo e pittore), mentre lo spazio culturale (galleria centrale) a don Andrea Gallo (il prete di strada fondatore della Comunità San Benedetto al Porto di Genova); le aule ad Anna Vigazzola (assessore all'Istruzione, volontaria e insegnante), Alfredina Dorigo (maestra coraggiosa e consgiliere comunale del PCI), Remo Fornaca (docente universitario e pedagogista), Cheickh Anta Diop (fisico, antropologo senegalese), Silvio Ciuccetti (pittore e regista), Paulo Freire (pedagogista brasiliano), maestro Manzi (insegnante in carcere e autore di molti libri di pedagogia), Renato Bordone (docente universitario). «Questa memoria è la base del futuro della scuola», hanno chiosato i docenti del Cpia, per poi lanciare una presentazione dei progetti che il centro ha ricevuto in pochi mesi come proposte di collaborazione.

La sinergia con altre realtà cittadine
«Il nostro cantiere scolastico – ha spiegato Bianchino – sta diventando un vero e proprio laboratorio di educazione, interazione tra culture. E, come è naturale, si sta sempre più arricchendo di contributi da parte della società. Sicuramente la città non può perdere quest'occasione». Sono poi stati presentati i progetti che potrebbero essere attuati in sinergia con la scuola di istruzione per adulti (e con ulteriori iniziative extra didattiche realizzate nell'ambito del centro) ma che hanno bisogno di uno spazio per essere ospitati. Nel corso dell'incontro è emerso che lo Spazio Vinci presenta ancora un'ala libera, sempre di proprietà del Comune, che potrebbe essere occupata da quelle realtà interessate a lavorare con il Cpia, che potrebbero arricchire l'attività del centro portando alla nascita di una vera e propria "cittadella" dell'istruzione per adulti e della formazione professionale, con attenzione alla multiculturalità e all'integrazione.

Sarebbero infatti interessati a lavorare con il centro il Progetto Radis, ex associazione ora cooperativa nell'ambito dell'alfabetizzazione tecnologica che dà lavoro a tre persone; gli sportelli Inca Cgil, Inas Cisl, Ital Uil e Acli, con l'iniziativa "Melting Point", punto informativo di segretariato sociale che si occupa di tutela dei diritti, informazione sulle pratiche dei migranti, orientamento al lavoro. E ancora l'associazione "Daleialei", interessata a lavorare sui temi relativi alle donne, all'alfabetizzazione e all'emancipazione; la Commissione Pari Opportunità del Comune, che ha chiesto ospitalità e collaborazione; la Fondazione Casa di Carità, che con il direttore Mauro Ferro vorrebbe creare con il Cpia un laboratorio di progettazione di interventi formativi.

«Alcune proposte presentate, quelle che hanno bisogno di ospitalità – ha concluso Bianchino – necessitano della ristrutturazione dell'ala non ancora occupata dello Spazio Vinci. Attualmente il Cpia occupa 900 metri quadri sui 1200 metri quadri di piazza Leonardo da Vinci. Quindi ci sono ancora 300 metri quadri da realizzare con progetti come questi, in sinergia con l'istruzione degli adulti, l'aggregazione culturale e formativa e i temi che abbiamo toccato. Fino al 31 agosto sarò preside e vi assicuro che lavoreremo per mettere insieme queste idee in un progetto comune».

Le intenzioni del Comune
Interpellato sulla questione, il sindaco Fabrizio Brignolo risponde: «Le proposte delle realtà che vogliono collaborare con il Centro di istruzione per adulti sono sicuramente interessanti, ma non si possono accogliere immediatamente in quanto bisogna avviare la procedura con avviso pubblico, visto che si tratta di spazi comunali. Sicuramente l'intenzione dell'Amministrazione è "riempire" queli spazi rimasti inutilizzati con attività complementari con il centro, analizzando le proposte che perverranno e poi dando gli spazi alle realtà interessate senza far pagare l'affitto per un certo numero di anni, in quanto avranno a loro carico le spese di sistemazione, dato che i locali necessitano ancora di interventi all'interno». Ma non è interessato agli spazi anche il Comitato Palio di San Paolo? «Sì, ma l'assegnazione di locali alle realtà che interagiscono con il Cpia non esclude di concedere anche un'ala al Comitato per le sue attività, dato parliamo di spazi ampi. Il mix di attività e di funzioni è sicuramente la scelta migliore per il futuro dello Spazio Vinci».

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