«Ci andrà tempo – sottolinea Collura – sia per affinare lo strumento che soprattutto per tradurre i suoni. Ma confidiamo in una “stele di Rosetta” grazie anche alla nostra esperienza apistica». L’alveare utilizzato è stato messo a disposizione per il progetto dall’apicoltura BeeO.
Su iniziativa dell’apicoltore cocconatese, da alcuni anni una stazione di biomonitoraggio ambientale, legata al progetto BeeNet, è operativa presso le cave di gesso della Saint Gobain. Fa parte di una rete nazionale di monitoraggio degli alveari e dell’ecosistema, promossa e finanziata dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali in collaborazione con altre istituzioni, enti di ricerca e università.
Il progetto nasce in un’ottica di prosieguo, ampliamento e integrazione del precedente programma ApeNet, conclusosi nel 2010. I principali obiettivi di BeeNet sono di monitorare la salute e i fenomeni di mortalità e spopolamento degli alveari, valutare, attraverso l’analisi di api e prodotti dell’alveare, la salubrità ambientale, creare e gestire il servizio SPIA (squadra pronto intervento apistico), mettere in rete istituzioni, realtà operative e produttive del settore apistico ad ogni livello. In progetto da tempo anche la realizzazione dell’apiario del benessere, con piante nettarifere e aromatiche ed arnie dimostrative.
La Riviera del Monferrato è dal 2021 “Comune amico delle api”, avendo aderito alla campagna “CooBEEration – Apicoltura Bene Comune” (promossa da Felcos Umbria e Apimed, grazie a un finanziamento dell’Unione Europea), impegnandosi in una serie di iniziative per la tutela e il rafforzamento dell’apicoltura in quanto attività che si lega strettamente allo sviluppo umano sostenibile del territorio.