La Contrada dell’Oca con il fantino Giovanni Atzeni, detto Tittia (foto), sul castrone sauro Diodoro ha vinto il Palio di Siena intitolato alla Madonna di Provenzano. L’accoppiata dell’Oca ha preso il comando fin dalla caduta del canapo (promosso il mossiere Renato Bircolotti).
Un successo ineccepibile, che consente al fantino sardo-tedesco di portare a 11 il numero delle Carriere personali vinte (quattro i trionfi in Fontebranda).
Questo l’ordine di ingresso al canapo: Lupa, Selva, Bruco, Chiocciola, Oca, Istrice, Pantera, Drago, Tartuca e Valdimontone di rincorsa
Dopo una partenza falsa, al via valido l’Oca mandava in scena una lunga volata in cui l’esordiente Diodoro non veniva mai insidiato severamente dal primo inseguitore, Andrea Sanna, fantino della Selva, su Zenis, che nel contempo chiudeva la strada a Giuseppe Zedde (Valdimontone) e al suo Comancio
Giusto apprezzamento e voto alto va dato alla corsa di Gingillo, che, partito di rincorsa, con una traiettoria iniziale che è persin riduttivo definire ardita, al primo San Martino girava terzo internamente. I suoi sforzi di recuperare apparivano però vani, poiché il fantino del Valdimontone non riusciva mai a prendere la scia dello scatenato Tittia e ad attaccarlo.
Al primo San Martino cadeva la Lupa (Shardana su Ares Elce), mentre nel secondo giro, alla stessa curva, finivano per le terre la Tartuca (Brigante su Zio Frac), e il Drago (Spago sull’esordiente Diosu de Campeda). Al successivo Casato cadeva la Chiocciola (Carburo su Tale e Quale). Al terzo San Martino cadeva anche la Selva (Virgola su Zenis).
Rivedremo ad Asti, a settembre, i tre grandi protagonisti del Palio senese di luglio: Tittia al Don Bosco, Virgola a Santa Maria Nuova e Gingillo a San Lazzaro.