I numeri diffusi dalla Regione dimostrano come interventi e attività siano pari se non addirittura superiori a quelli registrati ad Alessandria. Tra i reparti al top, urologia, maternità e otorinolaringoiatria. E poi più operazioni di natura oncologica
Un documento reso noto in questi giorni dalla Regione Piemonte fa il punto sulla situazione sanitaria regionale ed è fonte di alcune interessanti considerazioni a proposito dellOspedale Cardinal Massaja. La prima riflessione che emerge è che i dati non giustificano la posizione subordinata dellospedale di Asti, visto che lattività svolta non è in alcun modo inferiore a quella dellospedale di Alessandria, anzi talora addirittura superiore.
Soltanto in un paio di casi gli interventi praticati in entrambi gli ospedali sono inferiori alla soglia minima stabilita, mentre in tutti gli altri si registra unattività sostanzialmente identica; nonostante il bacino di utenza alessandrino sia più grande, in alcune specialità il Cardinal Massaja registra una maggiore operatività.
Ma vediamo in dettaglio lattività dei diversi reparti: si effettuano 345 interventi di protesi allanca ad Alessandria e 201 ad Asti, 200 interventi al colon e 45 al retto ad Alessandria a fronte dei 169 e 29 ad Asti, 24 allo stomaco (AL) e 15 (AT), 17 al fegato (AL) e 13 (AT), 73 alla tiroide (AL) e 37 (AT).
Ci sono però specialità in cui il Cardinal Massaja mostra unattività decisamente superiore, con reparti che possono vantare una notevolissima preferenza da parte dellutenza: la ginecologia, ad esempio, ha registrato 1558 parti contro i 1273 dellospedale di Alessandria ed ha effettuato 164 interventi di tumore alla mammella (sono 125 ad Alessandria), oltre a 19 interventi per tumore allovaio e 28 allutero (sono rispettivamente 13 e 32 ad Alessandria).
Ha ottimi risultati anche lurologia con 55 interventi alla prostata e 16 alla vescica, a fronte dei 48 e 13 praticati ad Alessandria: anche per il tumore al rene ci sono più interventi allOspedale di Asti (24 a 20), così come per il tumore al pancreas (16 a 6) e per otorinolaringoiatria, per cui si opera di più al Massaja (7 glossectomie e 16 laringectomie ad Asti a fronte delle 3 e 10 ad Alessandria). Qualche chirurgo sottolinea che il numero degli interventi al Cardinal Massaja potrebbe anche essere superiore, se vi fosse un maggior numero di sale operatorie: comune a tutti è la sensazione che nei mesi passati non vi sia stata una sufficiente volontà politica per far considerare anche quello di Asti un ospedale di riferimento, avendone tutti i titoli.
La preoccupazione per il futuro, nonostante le dichiarazioni fatte dai responsabili regionali in proposito, è che al Massaja (che attualmente dispone di 432 posti letto per ricoveri, più 20 posti per Osservazioni Brevi Intensive al Pronto soccorso e 34 posti letto nelle RSA convenzionate per le dimissioni protette) possano non essere attribuiti i 104 posti letto disponibili nel Piano Regionale. La potenzialità dellospedale astigiano è oggi ben inferiore a quanto previsto dalle norme del ministero della Sanità: in base alla popolazione, dovrebbe infatti disporre di circa 600 posti letto per ricoveri e 140 per lungodegenza. Considerata lefficienza della struttura, gli operatori si augurano che la città ed i suoi amministratori sappiano apprezzarla e difenderla.
Renato Romagnoli