Prosegue l'Esame di Stato per i 1.062 studenti astigiani di quinta superiore. Dopo la seconda prova scritta, caratterizzante l'indirizzo di studio, che si è tenuta ieri, giovedì, e la prova
Prosegue l'Esame di Stato per i 1.062 studenti astigiani di quinta superiore. Dopo la seconda prova scritta, caratterizzante l'indirizzo di studio, che si è tenuta ieri, giovedì, e la prova di italiano, con cui mercoledì si è aperto l'Esame, gli studenti torneranno, lunedì, tra i banchi di scuola, per il test multidisciplinare, che, con l'orale, è uno dei motivi di maggiore preoccupazione.
Nello specifico, per quanto riguarda la seconda prova, i maturandi del liceo Scientifico hanno dovuto svolgere il compito di Matematica, che sembra aver creato meno difficoltà del previsto. La prova prevedeva due problemi, tra cui sceglierne uno, e dieci quesiti, tra cui svolgerne cinque. "Il compito ? sostiene Andrea Pace (classe 5B) ? era più facile di altri fatti durante l'anno in preparazione all'esame. Anche se bisogna attendere i risultati, sono abbastanza soddisfatto." Lorenzo Palaia (5D) pensava di dover affrontare "più difficoltà: per i quesiti invece ? spiega ? bastava sapere le regole, che rientravano nel programma di studio, e uno solo dei problemi era abbastanza complicato." "Viste le prove degli scorsi anni ? aggiunge Luca Bauchiero (5G) ? non è andata male. Il compito era incentrato parecchio su argomenti di quest'anno, quindi molto vivi nella memoria. Inoltre, ci aspettavamo una complessità maggiore per i problemi." Anche per Chiara Dello Iacovo (5B), "è andata meglio del previsto. Non c'erano, infatti, ostacoli particolari. Personalmente, non vedevo l'ora di togliermi il pensiero. Ora però ho un po' di ansia per l'esame orale, che sarò la prima a sostenere qui al "Vercelli."
Mercoledì, invece, i maturandi hanno dovuto scegliere il tema da svolgere tra le seguenti tracce: analisi del testo sulla poesia "Ride la ragazza, nera sugli aranci" di Quasimodo; l'ambito artistico ? letterario sul dono; quello storico ? politico su violenza e non violenza nel ?900; il socio? economico sulle nuove responsabilità dell'uomo, tra clima e crescita demografica; quello tecnico ? scientifico sulle tecnologie pervasive; il tema storico sul confronto dell'Europa tra il 1914 e il 2014 e quello di attualità a partire da uno spunto di Renzo Piano sul "rammendo" delle periferie. Una prova, quella di italiano, definita "abbastanza fattibile" da parecchi ragazzi e che si è caratterizzata da un lato per il ritorno di Quasimodo alla Maturità dopo ben 12 anni e il tema "inaspettato" sulle periferie; dall'altro, per il minor divario, rispetto al passato, tra le aspettative degli studenti e le tracce decise dal Ministero.
Tra queste, in tanti hanno optato per l'ambito artistico letterario sul dono. Come testimoniano diversi maturandi del liceo Classico, tra cui Ilaria Foglia (classe 3C). "Le tracce ? afferma ? non erano eccessivamente complicate, anche se non ci aspettavamo quella su Renzo Piano. Personalmente, ho preferito però fare il tema sul dono. Credo sia andata abbastanza bene, anche se, per scaramanzia, preferisco non pronunciarmi troppo." Stessa scelta per Cecilia Gallo (3C), che, dopo l'agitazione dei giorni precedenti, ha "rotto il ghiaccio" con la Maturità, scegliendo proprio il saggio breve sul dono. "Anche in passato, infatti ? dichiara ? ho sempre svolto, in classe, questa tipologia di tema, che sento più nelle mie corde." Ancora tema sul dono, "perché più fattibile rispetto agli altri," per Carlotta Gavello (3C), secondo la quale "il programma accademico poteva servire solo in parte, in quanto certe tracce presupponevano un interesse personale extrascolastico." Stessa considerazione da parte di Amedeo Bozzola (3A), che, un po' "fuori dal coro," ha svolto quella sulle periferie "perché particolare, nonostante qualche difficoltà incontrata, dato che siamo abituati a scrivere temi più classici. Sono comunque abbastanza soddisfatto e, in generale, la prova era fattibile."
Manuela Zoccola