Sala Platone gremita, lunedì sera nel Comune di Asti, per l’incontro con il deputato Luigi Marattin recentemente eletto come capolista di Azione-Italia Viva, nel collegio Piemonte 2-02. «Quando a eventi di questo tipo si aggiungono sedie – ha infatti esordito Angela Motta, responsabile provinciale Italia Viva che con Luigi Florio, responsabile provinciale Azione, ha affiancato Marattin – è sempre un buon segno. Luigi Marattin – ha poi continuato – vuole soprattutto esserci per chi ha grandi aspettative da questo nuovo partito che non deve essere considerato né di destra né di sinistra ma vuole semplicemente rispondere alle esigenze dei cittadini».
Presenti in sala numerosi rappresentanti dell’attuale amministrazione tra cui il sindaco Maurizio Rasero: «Vista l’affluenza, significa che c’è molto interesse verso Marattin e i suoi propositi – ha sottolineato il primo cittadino, complimentandosi e ringraziando, tra l’altro, il parlamentare per le competenze, l’umiltà e il percorso fatto – siamo in un momento particolare della fase politica nazionale – ha poi soggiunto – con un governo finalmente eletto dal popolo ed è giusto che ci sia una minoranza che faccia un’opposizione costruttiva come sta facendo questa forza politica».
Un Terzo Polo “maturo”, dunque, che affronta e si confronta come ha dimostrato ad Asti. «Vi chiedo la cortesia di non ringraziarmi mai – ha ribattuto Luigi Marattin – perché questo Paese si salverà solo quando ai diritti si affiancheranno i doveri». Durante l’incontro si sono toccati argomenti di attualità ma si è parlato anche del nuovo partito. «Noi – ha detto Marattin – stiamo cercando di fare qualcosa di più nella politica italiana e l’orizzonte entro cui giudicare questo progetto non è breve; arriviamo da trent’anni in cui, i partiti, li abbiamo consapevolmente distrutti perché abbiamo solo conosciuto partiti “personali”, nati in forza di chi li ha fondati, ma adesso noi vogliamo fare un partito che abbia una struttura, che non faccia prevalere la forma sul contenuto e a cui iscriversi non perché è simpatico il leader ma perché si ha fiducia nel modello di società che quel partito incarna».
Marattin ha infine sottolineato i valori in cui crede, quelli scritti nella prima pagina del programma: il mercato, la concorrenza, la ridistribuzione delle opportunità. «È da inizio anni ’70 che questo Paese si è inceppato, – ha detto – che va avanti tra svalutazione, inflazione e debito pubblico, che il reddito medio degli italiani è rimasto agli anni ‘90». Il grande problema, secondo il Terzo Polo, è che siamo un Paese “fermo” e, come ha anche evidenziato il World Economic Forum, abbiamo il grado di mobilità sociale più basso del mondo occidentale. «Si è perso il senso di cooperazione – ha aggiunto Marattin – e credo che l’economia italiana abbia bisogno di una massiccia dose di concorrenza unico modo, insieme a mercato e opportunità, per garantire meritocrazia, giustizia e libertà, non credo – ha ancora commentato – che Schlein e Meloni possano esaurire la domanda politica che viene dal cuore d’Italia».
«Questi valori appena illustrati – ha concluso Luigi Florio – sono speranza di futuro, sono quelli che hanno reso grandi le democrazie occidentali, valori che stanno attraversando un momento di crisi ma in cui noi crediamo, non esistono scorciatoie però, i problemi non si risolveranno rapidamente, l’importante è affidarsi a persone preparate, con competenze specifiche, non a chi si fa strada a colpi di slogan».