«Le Cattedrali» è ancora un cantiere dove si lavora per portare a termine i lavori in tempo ad accogliere i turisti che hanno già prenotato. Si arriva dopo aver impegnato una ripida salita (la costruzione da sotto non si nota): attorno solo boschi, prati e più in là qualche vigneto. Da questo paesaggio ha preso punto David Tremlett, l’artista svizzero-inglese che ha già «colorato» tra l’altro la chiesetta del barolo a La Morra e quella di Coazzolo: in questi giorni ha terminato il suo intervento sulla facciata dell’edificio che ospita la Cattedrale dell’arte e sui gradoni dell’antistante anfiteatro. Tonalità sul marrone, il grigio, il giallo «i colori della natura, della terra» spiega ricordando il legame tra natura e arte. E a chi gli chiede la differenza tra la Langa dove ha finora operato, e il Monferrato, dove si è appena affacciato, risponde sorpreso: «Per me questo è il Piemonte».

«Le Cattedrali» sarà il primo 5 stelle lusso dell’Astigiano. Una scelta ben precisa che guarda ad un pubblico altrettanto definito. «Certamente, ma non solo – risponde Negro – Qui manca una struttura di questo genere, in grado di soddisfare una richiesta che c’è già. Ma grazie alla parte artistica, è un luogo che si apre a tutti: oltre alla raccolta di Massimo Cotto, direttore artistico della struttura, organizzeremo concerti, reading, incontri con gli autori ovviamente aperti a tutti e nella possibilità di tutti». Gli spazi non mancano: c’è l’anfiteatro (costruito copiando quelli greci con un raggio di 10,90 metri alla base che garantisce la migliore acustica) e 300 posti a sedere, ed uno spazio aperto che può ospitare migliaia di spettatori per i concerti più «grossi».

La struttura costruita ex novo (recuperando la cubatura di un precedente fabbricato in fondo valle) è una rivisitazione della cascina piemontese: «Il relais con il ristorante riproduce la caratteristica cascina a L con staccato il fabbricato rurale, quello della stalla per intenderci, che ospita invece lo spazio riservato all’arte – spiega l’architetto Pippo Cornero che firma il progetto – abbiamo utilizzato materiali moderni, con molta attenzione alla sostenibilità e al risparmio energetico. Altro aspetto da sottolineare è che non abbiamo modificato morfologicamente il terreno». Da qui partiranno sentieri (illuminati di notte), ci saranno campi da paddell immersi nella «natura imperfetta: nel senso di incontaminata, vera, quella che riesce ancora a stupire».