La politica italiana deve tornare a far sognare i cittadini ma, prima ancora, ha bisogno di ricordare al popolo, per non dire a se stessa, quello che in altri Paesi è dato per scontato. Matteo Renzi
La politica italiana deve tornare a far sognare i cittadini ma, prima ancora, ha bisogno di ricordare al popolo, per non dire a se stessa, quello che in altri Paesi è dato per scontato. Matteo Renzi serve anche a questo, a dire che in Italia non è così scontato avere servizi che funzionano solo perché si pagano le tasse, o una buona sanità per tutti, oppure unistruzione che non sia solo roba da ricchi. Se vi capita loccasione provate a spiegare ad uno svedese, o anche ad un francese, che in Italia non ci sono abbastanza posti negli asili o che, se una neo mamma si mette in testa di voler lavorare (ammesso che lo trovi un impiego) deve possedere unauto perché i mezzi pubbilici sono carenti e vedrete il loro sguardo tra limbarazzo e lo sdegno. Renzi critica un sistema politico che ha condannato le future generazioni ad ogni genere di precarietà: lavorativa, economica e sentimentale ma lo fa dicendo esattamente quello che un cittadino si aspetterebbe da un rottamatore. Per Renzi la politica deve recuperare credibilità facendo per prima quei sacrifici che chiede ai cittadini, abolendo anacronistici privilegi più adatti ad un Marchese del Grillo che ad un rappresentante delle Istituzioni. Altrettanto condivisibile (ma piuttosto scontato) è lidea che lItalia debba ripartire investendo sui bambini, dando loro servizi essenziali (Renzi propone 450.000 nuovi posti negli asili) e aumentando gli stipendi di chi, veramente, si toglie il pane di bocca per far quadrare i conti. Probabilmente nessuno contesterebbe a Renzi la sua idea di Fisco più equo, il meno burocratico possibile, alleato delle persone oneste e la cui evasione devessere contrastata per alleggerire le tasse a chi le ha sempre pagate. Renzi disegna uno Stato amico, al servizio delle famiglie, degli anziani e dei più giovani. E captatio benevolentiae? E un sognatore? Forse. Ma, come scrisse Schopenauer la vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro e gli astigiani presenti allAlfieri hanno chiaramente detto al sindaco di Firenze di voler essere coinvolti nel suo sogno di cambiare quelle cose che hanno preso una brutta piega.
r.s.