Antonio Pellettieri ha 38 anni, è di Castelnuovo Calcea e a maggio si presenterà come candidato del Movimento Cinque Stelle per le elezioni regionali. Il suo curriculum non riporta i risultati o le
Antonio Pellettieri ha 38 anni, è di Castelnuovo Calcea e a maggio si presenterà come candidato del Movimento Cinque Stelle per le elezioni regionali. Il suo curriculum non riporta i risultati o le sconfitte di una lunga carriera politica ma piuttosto la formazione e l'esperienza nel campo della vendita e dell'imprenditoria nel settore dell'elettromeccanica. Come molti suoi colleghi "grillini" è alla prima esperienza, se si fa eccezione per la carica di consigliere di minoranza che dal 2009 ricopre nel suo comune. Incontrato a Nizza Monferrato, città in cui si sono mossi i primi passi dei 5Stelle della Valle Belbo, gli abbiamo posto qualche domanda per conoscerlo meglio. Tranquillo e con il tablet sotto il braccio, non sembra portare sulle spalle lo stress di una competizione elettorale. Alle domande, risponde senza esitazione e nel dubbio consulta la rete a portata di wi-fi.
Quando ti sei avvicinato per la prima volta al Movimento Cinque Stelle?
Seguivo Beppe Grillo e i suoi spettacoli dagli anni Novanta. Condividevo già allora le sue idee sull'ambiente e sulla tecnologia, quando già parlava di un progetto avveniristico quale l'auto all'idrogeno. Nel 2010 alle regionali votai i Cinque Stelle e cominciai a seguire i report che il consigliere Davide Bono pubblicava in rete ma all'epoca il mio era un interesse passivo. La svolta è avvenuta nel 2012.
Perché?
Dal '98 sono titolare di un'azienda che produce trasformatori elettrici nel campo degli impianti fotovoltaici. Quando nell'agosto del 2012 il Governo Monti decise di sospendere gli incentivi per l'installazione dei pannelli solari, l'intero settore che fino a quel momento aveva resistito, nonostante la crisi, fu duramente colpito. Molte imprese dovettero chiudere, 8 mila posti di lavoro persi in tutta Italia e io stesso faticai non poco per tenere aperto. Fu un'operazione gestita male, che ha affossato un intero settore. Questa esperienza ha fatto maturare in me la convinzione che le istituzioni sono in mano a persone inadeguate.
E così hai deciso di scendere in campo?
Capii che o facevo qualcosa per il mio paese o me ne sarei andato all'estero. Decisi di rimanere. Ormai era chiaro che nel 2013 ci sarebbero state le politiche. Volevo dare una mano. Ho preso contatti con Paolo Romano e il gruppo di Asti perché volevo fare qualcosa nel mio piccolo e così è nato il Movimento Cinque Stelle della Valle Belbo grazie anche alla collaborazione di Paolo Filippone, Fabio Desilvestri, Sergio Cavallaro e molti altri. A elencarli tutti passerei la giornata.
Dite di essere in molti dietro le quinte. C'è chi sostiene che alla formulazione del programma elettorale per le amministrative di Canelli concorrano 200 persone. E' possibile?
Certamente. Per le regionali sono 700 persone ciascuno competente per il suo ambito. I candidati sono solo la punta dell'iceberg del Movimento. La nostra forza è di non avere una struttura rigida da partito. Siamo un movimento, appunto. Chiunque può avvicinarsi e proporre un'idea. Se questa è efficace e coerente con lo spirito del gruppo viene inserita nel programma.
I candidati regionali sono stati scelti tramite votazione on-line, con previa iscrizione alla piattaforma di Beppe Grillo.
Sarete in tanti ma tu sei stato votato da 62 persone. Non sono un po' poche?
Non penso. Meglio che in quei partiti dove la candidatura è scelta da un unico vertice. Inoltre, chi voleva esprimere la propria opinione sulla scelta dei candidati poteva farlo.
Dopo l'esperienza in un piccolo comune, in caso di elezione, ti senti pronto a ricoprire il ruolo di consigliere regionale?
Assolutamente sì. Noi candidati siamo solo dei portavoce. Alle spalle abbiamo gruppi di lavoro formati da professionisti preparati su ogni materia.
Nessuna preoccupazione?
Quella di mantenere la purezza di intenti nelle sale del potere. Non bisogna essere ingenui. Le tentazioni ci saranno. Per questo inviteremo i cittadini a starci con il "fiato sul collo". A pretendere risultati coerenti.
A questo proposito, quali progetti per il Piemonte? Cosa contate di fare?
Cosa si riuscirà a fare. Abbiamo una Regione con un debito aperto di 9 milioni di euro e una sanità sulla via del commissariamento. Dovesse verificarsi una situazione come le politiche 2013 con una coalizione che governa senza una maggioranza, valuteremo e voteremo punto per punto. Senza fare alleanze ma in uno spirito di coerenza.
Qual è la vostra posizione alla voce trasporti?
Ribadiamo il no secco alla TAV, è un'opera dispendiosa quanto inutile. Per il resto vorremmo prediligere il trasporto su rotaia piuttosto che su gomma. Vigileremo che non vengano fatti ulteriori tagli al settore e garantite le corse che sono in essere.
Quali altri punti proporrete agli elettori?
La creazione di una moneta unica complementare all'euro e valida esclusivamente per la Regione Piemonte. Un modo per tornare sovrani in piccola misura della politica monetaria e dare ossigeno all'economia. Garantire il reddito minimo di cittadinanza e riorganizzare i Centri per l'impiego perché così organizzati non funzionano e lo dico da imprenditore.
Lucia Pignari