Secondo l'assessore Andrea Cerrato, la città deve fare ancora molta strada prima di diventare competitiva sul piano turistico. «Occorre fare promozione ragionando su un territorio più grande, la Regione dovrebbe unificare la nostra Atl con quella di Alba e di Alessandria.» E sul tema del centro commerciale naturale, Cerrato sostiene la necessità di una maggiore programmazione …
Qual è lo stato di salute del commercio ad Asti?
La situazione del commercio non è sicuramente delle più rosee e positive. Analizzando il rapporto tra chiusure e aperture il saldo è positivo ma molti dei nuovi negozi chiudono nel giro di 6 mesi. Il problema è che ci si scontra con il caro affitti, soprattutto nel centro storico, inoltre si scopre che gli unici che possono sostenere questi affitti sono le catene in franchising e le banche. E quindi necessario rivedere il piano generale per calmierare gli affitti. Gli esercenti non sono neanche tanto attirati ad aprire in un centro commerciale ma ci vanno perché lo trovano più conveniente. Ad Asti cè spirito dimpresa ma si è abituati ad aprire troppe attività fotocopia di altre che già esistono.
Il Centro Commerciale Naturale potrebbe servire a a risolvere alcune di queste criticità?
Prima di affrontare il problema dellanimazione il Centro Commerciale Naturale deve affrontare il problema della programmazione. Bisogna ragionare aperture mirate sul territorio e favorire nuovi insediamenti artigianali nel centro città. Capisco che un proprietario cerchi di affittare il proprio negozio a una banca per essere sicuro di incassare la mensilità ma avendo come interlocutore le associazioni di categorie e lamministrazione che predispone un fondo di garanzia sugli affitti, allora la questione cambia.
Da assessore al Turismo ci dica la verità: Asti è una città turistica?
No, Asti non è ancora del tutto una città turistica. Ma allora come la si cambia? Promuovendola nel mondo non solo in quanto città ma in quanto territorio molto più grande, almeno unificato ad Alba e Alessandria. E per questo che la regione deve rivedere le Atl unificando Asti, Alessandria e Alba ma senza essere fagocitati da questultima. Alba e le Langhe stanno sempre di più guardando al Monferrato e il Monferrato, sempre di più, incuriosisce i turisti. Sappiamo che lenoturista per prima cosa va nel Chianti e poi nelle Langhe. Successivamente cerca qualcosa di nuovo e noi dobbiamo essere così bravi a proporci come meta successiva.
Insomma bisogna essere competitivi a cominciare dalle strutture ricettive. Gli albergatori dovrebbero fare un po di autocritica?
Gli agriturismi e i bed & breakfast hanno fatto grandi passi avanti per avere più clienti e, ad esempio, hanno capito che se vogliono lavorare molto in estate devono avere una piscina. Gli alberghi devono fare lo stesso ragionamento. Bisogna diversificare le strutture destinate al business e quelle dedicate ad accogliere i turisti che, naturalmente, hanno bisogno di servizi adeguati. Gli alberghi devono essere i primi motori trainati del turismo, dicendo ai visitatori cosa fare di giorno in giorno. Asti non è obbligata a puntare necessariamente sul turismo ma se lo fa è necessario che si cambi il metodo operativo usato fino ad oggi. Noi siamo qui anche per coinvolgere la categoria sui grandi progetti destinati a questo settore.
E, ovviamente, se Asti vuole i turisti dovrebbe offrire loro musei e monumenti di un certo rilievo. Palazzo Alfieri, ad esempio, è un brutto biglietto da visita.
Come amministrazione abbiamo detto che nellarco del 2013 palazzo Alfieri dovrà essere aperto, anche solo una parte. Poi ci sarà il Museo Paleontologico che diventerà uno tra i musei paleontologici più importanti dEuropa. Quindi il Museo del Palio e Palazzo Mazzetti, dove la mostra sugli Etruschi è stata un successo senza precedenti. E non dimentichiamo che, vicino, cè il Museo del Risorgimento. Quella parte di corso Alfieri diventerà il quartiere museale di Asti.
Come assessore allAgricoltura ha qualche nuovo progetto?
Stiamo lavorando per realizzare un grosso evento studiato per avvicinare i bambini allagricoltura. Liniziativa, prevista per giugno, si sta definendo con lassessorato allIstruzione e lobiettivo è ricreare una grossa fattoria didattica in una delle frazioni di Asti dove portare i bambini delle scuole.
Riccardo Santagati
Twitter: @riccardosantaga