Cerca
Close this search box.
<img src="https://lanuovaprovincia.it/wp-content/uploads/elementor/thumbs/magazzino-solidale-a-s-domenico-saviobrfacciamo-sentire-utili-i-bisognosi-56e6c39b106741-nkih9fm42a2o5bag58yjix8rvl0w6ccguan5fm10g8.jpg" title="Magazzino solidale a S. Domenico Savio
«Facciamo sentire utili i bisognosi»" alt="Magazzino solidale a S. Domenico Savio«Facciamo sentire utili i bisognosi»" loading="lazy" />
Attualità

Magazzino solidale a S. Domenico Savio
«Facciamo sentire utili i bisognosi»

Insegnare l'italiano a stranieri appena arrivati o potare i roseti lugo la strada, in cambio della spesa gratuita. E' la filosofia alla base del Magazzino solidale, iniziativa avviata nel

Insegnare l'italiano a stranieri appena arrivati o potare i roseti lugo la strada, in cambio della spesa gratuita.
E' la filosofia alla base del Magazzino solidale, iniziativa avviata nel dicembre 2014 da un gruppo di volontari della parrocchia di San Domenico Savio, con il supporto dei co-parroci don Mario Banaudi e don Dino Barberis.
A spiegare come funziona la volontaria Rosalba Cornero.

«Nei locali parrocchiali – spiega – abbiamo allestito da oltre un anno un magazzino contenente generi alimentari e di prima necessità destinati alle famiglie bisognose. A differenza del passato, però, l'abbiamo allestito senza chiedere aiuto al Banco alimentare, che ci forniva le borse di alimenti da donare grazie a quanto raccolto con la colletta che si svolge ogni anno a fine novembre. Abbiamo invece costruito una rete di solidarietà chiedendo a privati cittadini e piccoli negozi del quartiere donazioni in denaro o in generi di prima necessità, alimentari e non, di modo che gli utenti possano scegliere ciò di cui hanno effettivamente bisogno, proprio come quando si va a fare la spesa. Il magazzino, quindi, contiene più che altro generi alimentari o articoli di utilizzo quotidiano, come i detersivi e i prodotti di igiene personale. Mentre per i vestiti non abbiamo spazio, per cui raccogliamo solo quelli destinati ai bambini».

I volontari, che sono circa dieci, raccolgono i viveri il lunedì pomeriggio, dalle 15 alle 18, mentre li distribuiscono il venerdì, sempre dalle 15 alle 18, e il sabato mattina dalle 9 alle 12. Le famiglie bisognose accedono al servizio dopo un passaggio al centro di ascolto parrocchiale, che fa parte del circuito Caritas, di cui condivide le modalità di accoglimento delle richieste con un sistema computerizzato e in rete tra i vari centri diocesani, in modo da distribuire gli aiuti a coloro che ne hanno effettivamente bisogno.

«Stiamo seguendo 52 famiglie – precisa – che corrispondono ad oltre 200 persone, sia italiane sia straniere (di queste, il 60% sono musulmane). Di solito hanno accesso al servizio per un periodo limitato di tempo, pari ad alcuni mesi, ma ci riserviamo di valutare caso per caso in modo da venire incontro a chi è in forte disagio. A tutti, comunque, chiediamo un contributo in termini di piccoli lavoretti, che contribuiscono ad aumentare il punteggio della tessera che dà diritto a ritirare i viveri. Lavoretti che possono essere svolti a beneficio del quartiere (piccole manutenzioni, dalla potatura dei roseti alla pulizia dei marciapiedi da eventuali rifiuti abbandonati), della parrocchia (pulizia dei locali comuni) o di altre persone (alcune signore italiane insegnano l'italiano alle straniere appena arrivate). Tanto che da marzo il Comune integrerà l'assicurazione della parrocchia in modo da consentirci di diversificare maggiormente i lavoretti di piccola manutenzione del quartiere».

Rosalba Cornero spiega anche i motivi di questo "scambio". «Le ragioni sono due. Primo, per fare sentire le persone utili alla società. Secondo, per indurle a migliorare in qualche modo la propria situazione personale. Infatti assegniamo punteggi aggiuntivi anche a chi si impegna in corsi di formazione che possono aiutarlo a trovare lavoro».

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale