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Marcia della vendemmia: un pieno di cuore e sport
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Marcia della vendemmia: un pieno di cuore e sport

Buon successo domenica per la diciassettesima edizione della “Marcia della Vendemmia”. La manifestazione podistica, organizzata dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla con il patrocinio del

Buon successo domenica per la diciassettesima edizione della “Marcia della Vendemmia”. La manifestazione podistica, organizzata dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla con il patrocinio del Comune di Asti, ha visto oltre trecento partecipanti darsi battaglia sul percorso di sette chilometri che partendo dal Salera arrivava fino a Viatosto. A premiare i primi arrivati si sono alternati l’onorevole Massimo Fiorio e il sindaco Fabrizio Brignolo che hanno sottolineato il grande valore sociale dell’iniziativa. «Una bella tradizione – ha osservato Brignolo – che ancora una volta dimostra il grande impegno del volontariato astigiano. Voglio anche tranquillizzare tutti sullo stabile dove l’Aism tiene i mezzi. Se e quando ci saranno i soldi per la ristrutturazione, l’impegno dell’amministrazione sarà quello di trovare una sede di ricovero adeguata per i mezzi dell’associazione».

Impegno confermato anche da Massimo Fiorio. «Sono molto legato – ha aggiunto l’onorevole – all’associazione e ne apprezzo da sempre il lavoro». Tra gli adulti successo della Brancaleone che ha visto trionfare tra le donne Cinzia Passuello, che ha bissato il risultato dello scorso anno, mentre tra gli uomini il miglior tempo è stato del diciottenne nicese Gabriele Gagliardi, autentica rivelazione visti i soli quattro mesi di attività agonistica alle spalle. Tra i giovani podisti, che si sono sfidati su un circuito ridotto, bel risultato di Nicolò Sciortino, Simone Petroccia, Matteo Borin, Anna Emilia Fiora e Leonardo Mellana Belohlavc. «Una bella giornata – chiude il presidente dell’Aism Renato Vergano – di sport, passione e belle notizie. Come quella che proveremo a coinvolgere le scuole il prossimo anno. Nelle attività sportive e per spiegare la malattia ai ragazzi che sono il nostro futuro».

Lodovico Pavese

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