Marciare scalzi come i disperatiin fuga verso di noi
Attualità

Marciare scalzi come i disperati
in fuga verso di noi

C’è un’immagine, uno sfondo lontano eppure persistente in questi giorni di fine estate che per gli astigiani sanno ancora di festa. E’ l’immagine delle masse di migranti che fuggono a piedi

C’è un’immagine, uno sfondo lontano eppure persistente in questi giorni di fine estate che per gli astigiani sanno ancora di festa. E’ l’immagine delle masse di migranti che fuggono a piedi dalla guerra, per raggiungere il cuore dell’Europa. Quel cammino di donne e uomini disperati in arrivo da Africa e Asia, sarà il cammino di chi ad Asti ha deciso di stare dalla loro parte. Venerdì alle 18 da piazza San Secondo inizierà la “marcia delle donne e degli uomini scalzi”, in contemporanea a decine di altre città italiane. L’idea è partita da Venezia: camminare scalzi per simboleggiare quanti hanno dovuto abbandonare tutto per poter sperare di sopravvivere. Se la manifestazione in laguna terminerà davanti al Lido, sede del Festival del Cinema, la marcia astigiana si terrà nel clou dei nostri eventi.

«Proprio durante il “settembre astigiano” – sottolineano i promotori astigiani, un sodalizio trasversale di associazioni e partiti – quando la città è impegnata  a promuovere le sue eccellenze e a mostrare il suo lato migliore. Perché non è vero che i problemi non riguardano il nostro territorio, basta ricordare la questione dello sfruttamento della manodopera straniera a Canelli, nel cuore delle colline dell’Unesco.» La manifestazione nella nostra città prevede un breve percorso nel cuore del centro storico e porta la firma di PIAM, Emergency, Diavolo Rosso, Love is Love, CGIL, ARCI, Giovani Democratici, A Sinistra, Comitato Asti POSSIBILE, Associazione Missione Autismo, Se non ora quando, Partito Democratico, Noix de Kola.

«Marciamo con il cuore per i migranti che sono ancora in viaggio – aggiungono gli organizzatori – e per quelli che sono approdati, anche se solo temporaneamente, tra di noi. Perché anche la nostra piccola provincia ospita molti centri di accoglienza: posti in cui ogni giorno si creano ponti culturali tra profughi e operatori, che insieme sperano e lottano per il riconoscimento dei loro diritti, svalutati da leggi inefficaci e lacunose. Essi sono siriani, eritrei, maliani, gambiani… Le nazionalità sono tante per i circa 400 ospiti degli enti coinvolti nell’accoglienza astigiana. Che prima di essere profughi, migranti e clandestini sono persone alle quali dobbiamo riconoscere dignità e amalgamare nel tessuto sociale della nostra realtà, ricordandoci che gli unici confini esistenti, e gli unici da abbattere, sono quelli che crea la diffidenza verso il prossimo.» Chi lo vorrà, potrà calpestare a piedi nudi il selciato di piazza San Secondo e corso Alfieri. Al termine della camminata saranno letti alcuni testi sul tema delle migrazioni e dell’accoglienza. «E’ solo un gesto, ma non vogliamo guardare da un’altra parte.»

e.p.r.

Condividi:

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Edizione digitale