«In Comitato c’è grande entusiasmo – esordisce il Rettore – e i numeri sono dalla nostra parte. L’anno passato eravamo praticamente in quattro a sobbarcarci tutto il lavoro. Nel tempo siamo cresciuti coinvolgendo molte persone, soprattutto giovani, e questo è l’aspetto che più mi rende orgogliosa. Obiettivo è ridare vita al gruppo musici e sbandieratori: abbiamo acquistato bandiere e strumenti e nel 2025, grazie all’apporto di alcuni vecchi, vecchi tra virgolette ovviamente, che si sono riavvicinati al Comitato facendo da guida alle nuove leve, ci stiamo riuscendo.»
Avete anche cambiato fantino….
«Si, il prossimo anno correrà per noi Silvano Mulas, detto Voglia, un big nel panorama delle monte. Mi è spiaciuto interrompere il rapporto con Fabio Ferrero, visti i suoi stretti rapporti con Montechiaro, ma le problematiche legate in particolare al reperimento di cavalli hanno portato a cambiare e ad orientarci su Mulas. Spero comunque che Fabio possa essere lo stesso dei nostri, il suo contributo sarebbe importante.»
Favorevole oppure contraria al Palio Straordinario?
«Lo Straordinario sarebbe certamente un grande evento, ma nella realtà che ci riguarda il farlo diventerebbe una vera e propria impresa. Sarei invece favorevole a tutta una serie di eventi abbinati al Palio Ordinario così da renderlo Straordinario. In ogni caso, se tutti i Comitati fossero d’accordo a correre lo Straordinario anche Montechiaro, con tutti i sacrifici del caso, sarebbe al via. Deve però essere una decisione uniforme, presa in totale coesione. Un Palio monco, con cinque, sette o dieci partecipanti non avrebbe molto senso.
Qual è l’obiettivo a cui punterete il 7 settembre?
«Nel 2024 non è andata bene, ma nel prossimo Palio puntiamo a raggiungere la finale. Sarebbe un completamento importante al mio mandato biennale, poiché il primo anno ho fatto correre un fantino montechiarese ed il secondo avrei raggiunto la finale.»