Convocare un Consiglio in cui approfondire, con esperti del settore, il tema dell'immigrazione. E' questa, in sintesi, la richiesta mossa dalla consigliera comunale Mariangela Cotto (Noi per
Convocare un Consiglio in cui approfondire, con esperti del settore, il tema dell'immigrazione. E' questa, in sintesi, la richiesta mossa dalla consigliera comunale Mariangela Cotto (Noi per Asti) e già sottoscritta dai colleghi di maggioranza e opposizione. Cotto, particolarmente attenta alle tematiche sociali che riguardano la nostra città (interessata, come parte della provincia, ad accogliere i migranti in fuga dall'Africa), parte dal presupposto che il minuto di silenzio richiesto per la commemorazione delle vittime non sia più sufficiente. «Occorre che anche i cittadini prendano consapevolezza di quanto sta succedendo, informandoli con scrupolo, anche per evitare che una scorretta e faziosa informazione possa determinare prese di posizione che ottenebrano le coscienze e creano lacerazioni nel nostro tessuto sociale» spiega la rappresentante di Noi per Asti.
La sua proposta di discussione si basa su tre aspetti dell'attuale fenomeno migratorio: «L'immigrazione non è una novità, ma i numeri ultimamente raggiunti sono più da esodo che da fenomeno rientrante nella normale mobilità dei popoli. Il fatto poi che intere famiglie mettano a rischio la vita propria e quella dei figli dimostra chiaramente che siamo in presenza di provenienze da Paesi che reprimono brutalmente libertà individuali ed economiche e forse lo stesso diritto alla vita».
«I numeri di ingressi attuali, ma soprattutto le previsioni per il futuro nel nostro paese – continua Mariangela Cotto – mettono in grande difficoltà strutture ricettive ed assistenziali e rischiano di portare ancora più forte divisione ed astio tra quanti sono favorevoli ad una responsabile politica di accoglienza e chi rifiuta a priori soggetti estranei con grave pericolo di rinascita di antistorici sentimenti razzisti. A fronte dell'esistenza di limiti oggettivi all'accoglienza ed all'integrazione ? conclude Cotto ? esistono pur sempre possibilità di ottimizzazione e razionalizzazione delle risorse e la città di Asti può farsi partecipe di un progetto che dia, nel limite del possibile, sollievo a persone provate da drammatiche esperienze».
r.s.