Intervista a Mario Sacco, presidente della Fondazione CrAt
Mario Sacco è stato riconfermato alla presidenza della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti superando per dieci voti a quattro un avversario di tutto riguardo come Maria Teresa Armosino. Per i prossimi quattro anni, quindi, Mario Sacco avrà modo di portare a termine i vari progetti che aveva avviato nel primo mandato e questo è stato per lui motivo di grande soddisfazione. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per una sua dichiarazione a qualche giorno dalla sua rielezione.
Presidente, hai battuto un avversario di tutto rispetto
L’ho detto anche in consiglio, onore delle armi a Maria Teresa, che ha concorso in modo legittimo, corretto, leale. Del risultato ottenuto sono molto contento soprattutto perché, al di là dei numeri, posso portare a termine le varie attività e i vari progetti che con la Fondazione avevamo avviato.
Quali i tuoi obiettivi?
Mi impegnerò a portare avanti le iniziative che non sono solo della Fondazione in sé, ma vanno nell’interesse del territorio e delle sue comunità.
Come giudichi questo consiglio
E’ un consiglio che rappresenta veramente la nostra società astigiana, più di altri. E questo è un fatto che passa sempre in secondo piano e che invece ha la sua importanza. I membri del consiglio, infatti, vengono designati da una pluralità di enti e associazioni e istituzioni che rappresentano veramente la galassia della nostra società. Associazioni di categoria, Comune, Provincia, Camera di Commercio, Diocesi, Provveditorato agli studi e altri ancora. Nel nostro consiglio converge la nostra realtà territoriale e con loro portiamo avanti una buona progettualità.
Quali sono i progetti che porterete avanti in questi quattro anni?
Il polo universitario con il quale stiamo cercando di portare una sede decentrata del Politecnico di Torino, sulla base del progetto delle lauree professionalizzanti, ma anche aprire delle collaborazioni con il Politecnico di Milano e altre realtà ancora, fatte salve, naturalmente, le convenzioni con l’Università di Torino e del Piemonte Orientale. Abbiamo anche una bella collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti e con le scuole tecniche San Carlo e investiremo nei prossimi anni per recuperare degli spazi dalla vecchia caserma, dove andremo a realizzare una nuova palestra utile per Scienze Motorie (nell’ex PalaFreezer). Stiamo anche ragionando sugli spazi della palazzina comando che è quella prospiciente corso Alfieri.
Per quanto concerne la rete dei musei?
Abbiamo in animo di realizzare grandi mostre e non e’ escluso che nei prossimi mesi, forse anche settembre, non si organizzi una mostra con un grande artista. Non posso ancora dire di chi si tratta in quanto non siamo sicuri di poterla realizzare. Non vediamo solo la necessita’ di valorizzare la cultura, ma anche di determinare una ricaduta economica sul territorio. Per questa ragione e’ di fondamentale importanza la promozione turistica e per questa ragione abbiamo aderito alla costituzione della nuova Atl Langhe, Monferrato e Roero.
Per quanto riguarda il sociale, quali sono gli obiettivi?
Abbiamo sempre avuto una particolare attenzione per il settore sociale e per il no profit ed ora con l’emergenza coronavirus ancora di più in quanto ci sono molte famiglie che si trovano in grossa difficoltà economica e quindi hanno bisogno di essere sostenute e questo dobbiamo tenerlo in grande considerazione.
Per quanto concerne l’aspetto culturale?
Diamo molta attenzione a quegli enti e associazioni che si occupano di promuovere la cultura, perché senza cultura si va da nessuna parte.
C’è voglia di ripartire?
Sì, cè’ una grande voglia di ripartire, di tornare a fare cultura. Ma con le condizioni imposte oggi dalle regola antivirus rischiamo di fare grandi bagni di sangue, soprattutto con la realizzazione di grandi mostre. Noi oggi potremmo garantire l’ingresso ad una mostra a 150 persone al giorno, contro le 1.500 di prima. E’ chiaro che qualche problema esiste. Vedremo cosa fare, stiamo ragionando.
Cosa pensi del settembre astigiano, argomento di cui si sta discutendo molto in questi giorni?
Grande prudenza e attenzione. Comunque ci stiamo ragionando. Concordo con sindaco e presidente di Camera di Commercio sull’esigenza di fare un monitoraggio nel quale dovremo coinvolgere anche il Prefetto per verificare se c’è la fattibilità. Ora stiamo progettando in modo flessibile e direi modulare un sistema per la realizzazione di una Douja che possa offrire la possibilità di Asti di continuare a farsi conoscere. Come Fondazione abbiamo dato la nostra disponibilià ad organizzare una mostra molto importante.
Cirio ha parlato di settembre astigiano
No, sia alla Venaria che ad Asti ha parlato di Douja e basta. Poi il ragionamento si è allargato che alle altre manifestazioni di settembre, ma con problematiche molto diverse e molto più complicate. Sia il sindaco che il presidente della Camera di Commercio faranno molta attenzione in primo luogo all’aspetto sanitario del Covid.