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I voti ai protagonisti

Massimo apprezzamento per Atzeni, da sottolineare la prova di Guglielmi

Sulla tempistica e sulla scelta dei cavalli qualcosa va cambiato
Voto altissimo (10) per il grande protagonista della giornata, Giovanni Atzeni, detto Tittia, che ha regalato il Drappo di Marisa Garramone al Borgo Don Bosco. Perfetta la sua gestione del grigio Anacleto sia in batteria sia in finale, dove con destrezza e grande tecnica è riuscito ad infilare il varco interno allo steccato partendo ingambato e fulminando la concorrenza. Il più era fatto, poiché da lì fino al termine della sua galoppata nessuno sarebbe più arrivato ad insidiarlo.

Federico Guglielmi, nonostante la chiamata in extremis, è riuscito a fornire una prova più che convincente portando San Damiano sul secondo gradino del podio: voto 9. Un piazzamento diventato quasi consuetudine in casa rossoblu.

Forse qualcuno si attendeva di più da Adrian Topalli (Santa Caterina), sempre tra i più considerati nelle giornate della vigilia ma mai troppo aiutato dalla buona sorte. La partenza alta nello schieramento della finale lo ha penalizzato. Dopo una convincente batteria è caduto nel corso del primo giro della corsa decisiva per l’assegnazione del Drappo. Voto 7,5.

Identico discorso per Federico Arri (Tanaro) e Antonio Siri (Torretta). Da molti indicati quale mine vaganti della finale hanno visto la loro avventura terminare piuttosto in fretta: ad entrambi. Meritano la sufficienza i restanti protagonisti della finale. Sorprendente l’eliminazione in batteria di Valter Pusceddu (San Secondo), mentre va elogiata la scaltrezza di Silvano Mulas (Montechiaro) nel riuscire a trovare il guizzo per centrare la finale. Purtroppo la commissione veterinaria, visitato il suo mezzosangue Dubbio, gli ha poi impedito di essere al canapo.

San Silvestro, pur disputando un’ottima batteria ha subito la più atroce delle beffe sul palo d’arrivo. Ben poche recriminazioni possono addurre le altre accoppiate estromesse dalla finale. Asti ancora una volta si è rivelato un Palio coinvolgente e spettacolare, ma spietato e zeppo di tranelli. Un Palio dove le improvvisazioni vanno bandite e la programmazione va sviluppata con grande attenzione. E’ opinione di chi scrive che la ricerca sfrenata, in extremis, di un cavallo non sia più accettabile. Così come andrebbe bandito l’ingaggio di un mezzosangue la domenica mattina a poche ore dalla corsa. Visto che ogni Borgo, Rione o Comune dispone di un anno di tempo per reperire due soggetti validi, ma non riesce a portare a termine “l’impresa titanica” è giusto che non corra il Palio. Soluzione troppo drastica? La competenza, l’impegno e la preparazione delle dirigenze si valutano anche da questi aspetti primari. Forse qualcosa dovrebbe cambiare. Ma chissà….

Nella foto, il dottor Fulvio Brusa, responsabile della commissione veterinaria.

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