Mattia Chiavassa ha lavorato duro negli ultimi anni, e continua tutt’ora a farlo, per ritagliarsi uno spazio di rilievo nel panorama paliesco delle monte. Il fantino, classe 1991, originario della provincia di Cuneo, ha archiviato un 2019 ricco di soddisfazioni, la maggiore delle quali ottenuta lo scorso 1° settembre trionfando per Baldichieri nel Palio dei Comuni.
Il trasferimento a Siena
«Mi sono trasferito a Siena da qualche anno – racconta Mattia – e ho una scuderia di mia proprietà. Poco alla volta sto raccogliendo le soddisfazioni dei tanti sacrifici compiuti. Il 2019 ha portato sviluppi positivi, ma certamente non rappresenta per il sottoscritto un punto d’arrivo. Devo continuare a crescere per acquisire nell’ambiente dei Palii una credibilità sempre maggiore.»
In scuderia tanti cavalli di qualità
Scuderia ben fornita la tua….
«Si, ci sono dodici cavalli, tutti mezzosangue. Un bel numero ma posso contare per la loro preparazione sul prezioso apporto di Danilo Todde. I soggetti più conosciuti, alcuni dei quali gia visti all’opera ad Asti nelle prove di addestramento, sono Coffeetime Pontadour, Le Kabyl, Tourbillon, Tout Beau, Scontrosa da Clodia, Farfadet du Pecos, col quale ho vinto il Palio, e una cavallina francese nuova che ho acquistato da poco.»
Baldichieri nel cuore
Inevitabile non andare col pensiero ad Asti e al Palio del 1° di settembre….
«In Piazza Alfieri ho corso tre volte, sempre per il Comune di Baldichieri. Nel 2014 ero fantino di riserva e venni chiamato per rimpiazzare Villella in finale. L’emozione del debutto mi giocò un brutto scherzo e alla prima curva la mia avventura finì. Ci fu una caduta nella quale rimasero coinvolti anche Dino Pes e Martin Ballesteros. In seguito ricevetti dall’allora Capitano Enzo Clerico una squalifica di tre anni. Rientrai nel 2018 e corsi su Unico de Aighenta piazzandomi quarto in batteria. Quest’anno, finalmente, la dea bendata ha rivolto su di me le sue attenzioni e Farfadet du Pecos, un soggetto da me preparato ed allenato, mi ha regalato una gioia immensa con la sua impresa da “scosso”».
Esultanza meritata
E Baldichieri finalmente ha potuto esultare!
«Lo meritavano. Con Federico, Cesare, Marco e tutti gli altri si è creato un bellissimo rapporto. Hanno sempre mostrato di avere fiducia in me e aver contribuito alla loro felicità è stato per me motivo di enorme soddisfazione. Il successo inoltre ha contributo ad accrescere la mia visibilità nell’intero panorama paliesco.»
Il tuo rapporto con Siena?
«Molto buono direi. In Piazza del campo ho disputato dal 2016 al 2019 sedici batterie della “tratta” vincendone due, con Tonina e Tourbillon. Ho corso anche diciotto batterie alle “prove di notte”. Ho buoni rapporti con alcune Contrade, ricevo spesso visite da parte delle loro dirigenze.»
In finale a Bientina
La tua visibilità quest’anno è cresciuta anche per il positivo Palio che hai corso a Bientina.
«Positivo se analizziamo il risultato, anche se in finale, purtroppo, dopo la brutta e dolorosissima caduta al canapo, ho potuto fare ben poco. Correvo per Quattro Strade su Tottugoddu.»
Altri momenti della tua stagione da sottolineare?
«A Bomarzo ho condotto la corsa fino all’ultima curva, poi la cavalla ha finito la benzina e addio sogni di gloria. A Monticiano ho vinto la batteria, ma in finale a penalizzarmi è stato un infortunio al cavallo. Sfortuna. Ad Asti però tutto è andato a posto. Quello che prima mi era stato tolto è tornato con gli interessi».
Prospettive future
Prospettive per il 2020?
«Ho contatti avviati per correre a Bientina e buone prospettive anche per Ferrara. E poi Asti, dove mi auguro di continuare a vestire il giubbetto di Baldichieri.»
L’appuntamento allora è a fine novembre alla “Cena della Vittoria” baldichierese….
«Certo, sarà una gioia immensa. Festeggeremo in maniera degna il coronamento di un lavoro e di un progetto sviluppato con persone entusiaste che mi hanno circondato di affetto».