Secondo il neo sindaco le elezioni d’estate sono fatte apposta per non far votare la gente
“Basta con queste elezioni in estate. Sembrano fatte apposta per scoraggiare la gente ad andare a votare”. Con queste parole domenica notte (ribadite poi anche lunedì mattina in piazza San Secondo), Maurizio Rasero ha spiegato il “non voto” degli astigiani.
“C’è già un disamore diffuso dei cittadini verso la politica – ha continuato il neo sindaco di Asti – se poi le elezioni le indici a giugno con la possibilità di andare al ballottaggio proprio quando i cittadini vanno al mare o in montagna approfittando del bel tempo, non dobbiamo stupirci se l’affluenza è questa”.
Così Maurizio Rasero scarica la tensione degli ultimi giorni di campagna elettorale e soprattutto quella della domenica durante le operazioni di voto.
“Io ho dato un compito ai miei rappresentanti di lista nei vari seggi – ha raccontato Rasero – quello di fornire il dato dell’affluenza e quello delle prime cento schede scrutinate, che mi sembra un dato sufficiente a capire l’andamento.
Poi io facevo un confronto con i dati del primo turno e verificavo se la percentuale dei voti assegnati a me era più o meno alta di quella relativa all’affluenza.
In altre parole, se la percentuale di riduzione dei miei voti era inferiore alla percentuale della riduzione dell’affluenza, voleva dire che probabilmente sarei diventato sindaco. E così è stato e lo abbiamo intuito molto presto”.
Bene. Ora il compito per il sindaco neo eletto sarà quello di comporre una giunta credibile e in grado di governare bene questa città, al di là di quelli che possono essere interessi personali e privati.
Il compito non sarà facilissimo visto le dieci liste che lo hanno appoggiato e la necessità di accontentare tutti gli “aventi diritto”.
f.d.