Il termine per la riconsegna dei moduli era fissato per giovedì 17, ma ci vorranno probabilmente alcuni giorni extra per mettere insieme le liberatorie che l’Asl AT ha distribuito tra il personale sanitario e tra i dipendenti che lavorano nelle strutture ospedaliere/RSA così da avere un’idea più precisa di quanti saranno a vaccinarsi contro il Covid nella prima fase della campagna prevista per gennaio. Non c’è alcun obbligo di farsi vaccinare, neanche tra gli operatori della sanità, ma è chiaro che l’Asl confida in una massiccia adesione proprio perché medici, infermieri, oss, ma anche addetti alle pulizie piuttosto che operatori dell’indotto, sono più esposti al rischio di contrarre il Covid.
Si sa che l’Asl ha chiesto alla Regione un primo rifornimento di vaccini antiCovid da 9.299 dosi proprio dedicate, in prima battuta, agli operatori che lavorano all’ospedale e nelle RSA. Subito dopo toccherà ai soggetti più fragili, gli anziani e gli ospiti delle Case di Riposo. In entrambi i casi si prevede la somministrazione di due dosi a distanza di circa un mese l’una dall’altra.
I vaccini, che in questo avvio della campagna vaccinale sono quelli della Pfizer/BioNTech, devono essere conservati ad una temperatura di -80° e riportate a temperatura ambiente poche ore prima di essere somministrate. Nell’Astigiano la conservazione dei vaccini avverrà sia nei congelatori di cui dispone il Cardinal Massaia, sia nell’ospedale di Nizza.
I consensi che l’Asl sta raccogliendo in queste ore non sono vincolanti, ma daranno una prima idea di massima sul numero dei primi vaccinati e, di conseguenza, sapremo se tra gli operatori sanitari la vaccinazione permetterà di abbattere il larga misura i casi di positività che da febbraio hanno messo in allerta le strutture sanitarie, pubbliche e private.
Riccardo Santagati