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Mercato Coperto di Asti, in stallo il rinnovo della convenzione scaduta da quasi quattro anni

Il presidente del Consorzio, Allovio: «È scaduta a dicembre 2020» – L’assessore Bovino: «Prima paghino il debito pregresso»

Al Mercato Coperto di piazza Libertà si sta consumando uno stallo alla messicana che rende molto complicato il rinnovo della convenzione, stipulata tra Consorzio degli operatori e Comune, scaduta il 31 dicembre 2020. Il documento definisce molti aspetti della gestione ordinaria dell’immobile e i parametri su cui si calcolano gli affitti dei posteggi delle singole attività. Insomma, non qualcosa di trascurabile; ma qual è il motivo che sta fermando il rinnovo dell’atto? La convenzione è stata prorogata tacitamente in forma provvisoria, ma gli operatori erano convinti che a febbraio, dopo vari rinvii, si arrivasse alla firma. Invece, così non è stato.

«Con il Comune abbiamo avviato le trattative da tempo, ma non siamo arrivati a una firma e questo, ovviamente, crea una certa incognita sul nostro futuro – racconta il presidente del Consorzio Stefano Allovio, titolare dell’enoteca “Alzacalici” – Non vorremmo che questo allungarsi dei tempi sia in qualche modo riconducibile a due precise richieste che abbiamo fatto presente all’amministrazione: la prima è quella di non prevedere in alcun modo che il Consorzio faccia da tramite per incassare i canoni a carico dei singoli operatori, se non quelli relativi alla gestione delle parti comuni, perché ognuno di loro deve saldare direttamente alla Tesoreria comunale; la seconda è la richiesta di calendarizzare, almeno una volta all’anno, un bando per assegnare i posteggi liberi».

A quanto si sa esiste già una bozza della nuova convenzione, ma gli operatori si aspettavano che fosse firmata a molti mesi fa. «Siamo in una fase di stallo, con una convenzione scaduta da oltre tre anni ed è chiaro che, secondo noi, il Comune dovrebbe fare di tutto per affittare gli spazi ancora liberi. Questo non sta avvenendo».

Oggi all’interno del Mercato Coperto ci sono 15 posteggi assegnati con negozi o locali e 5 vuoti. Il rinnovo della convenzione è importante non solo per togliere gli operatori da una situazione di incertezza rispetto a eventuali investimenti o alla cessione delle loro attività, ma darebbe anche un beneficio economico tradotto in uno scontro di circa 4 euro a metro quadro sui costi per l’affitto e Tosap. «Rinnovare la convenzione è una parte fondamentale del nostro lavoro perché spiega i rapporti tra Comune e operatori. In teoria senza quella firma decadono i parametri scritti in essa – osserva l’ex presidente del Consorzio Nicola Rabbione – Però ognuno di noi ha un titolo per un posteggio ambulante a posto fisso, licenze che abbiamo direttamente con il settore commercio».

Più ottimista è l’avvocato Mario Fogliotti che rappresenta il Consorzio. «È chiaro che i consorziati vorrebbero firmare il prima possibile, ma hanno titolo a restare in base alla vecchia convenzione. Aspettiamo che il Comune formalizzi quella nuova».

Ma la situazione sembra più complessa a sentire l’altra campana, quella del Comune. «La convenzione è pronta e prevede anche uno sconto del 20% sul canone di affitto, ma non potrà essere firmata se prima il Consorzio non salderà il debito, di circa 25.000 euro, che qualche operatore deve al Comune». Però il Consorzio non vuole essere costretto a chiedere i soldi ai debitori e questo rende l’accordo complicato. «Per quanto riguarda i bandi chiediamo al Consorzio di informare eventuali interessati ad occupare i posteggi di presentarsi agli uffici e farlo presente, – continua l’assessore – perché bandi “a vuoto” non li facciamo».

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