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Tendenze post Covid

Mercato immobiliare: è boom di richieste per case con giardini o terrazzi

Doppia intervista al presidente FIMAA di Asti, Enrico Fenoglio e al responsabile del borsino immobiliare Roberto Torchio. I dati dei prezzi medi dell’Agenzia delle Entrate

Fuori dai freddi dati degli atti notarili come sta andando il mercato immobiliare? Ne parliamo con Enrico Fenoglio, presidente della FIMAA di Asti (Federazione Italiana Mediatori e Agenti d’Affari) e Roberto Torchio, nel direttivo con l’incarico di responsabile del borsino immobiliare.
Il mondo delle compravendite di immobili come è uscito dal lockdown?
Assistiamo ad un ripresa vivace del mercato immobiliare. C’è soprattutto un forte impulso nel settore delle case con spazi esterni, siano essi giardini (anche di piccole dimensioni) o terrazzi e balconi. Inoltre è aumentata la richiesta di alloggi più grandi.
La paura di restare nuovamente chiusi in alloggi piccoli senza spazi esterni a causa del Covid sta muovendo il mercato dunque?
Sì, è decisamente così. Chi viveva in un bilocale cerca almeno un trilocale; chi già viveva in un alloggio con tre camere ne cerca uno con quattro e così via. Si cerca una casa più grande e con “sfoghi” esterni.
Quali le zone più richieste?
Quelle che possono offrire gli spazi esterni, quindi di recente costruzione come il villaggio Bellavista (nella foto di copertina), la cintura della città e la prima periferia fino a 5 km da Asti.
E per quanto riguarda i prezzi?
Per ora tengono ma se la domanda continua ad aumentare inevitabilmente lieviteranno. C’è però da sottolineare che un’ulteriore spinta è arrivata dalla ripresa delle agevolazioni per gli under 36 che vogliano comprare la prima casa. Questo ha smosso un target che da anni era fermo e le agevolazioni, accompagnate da mutui per la prima casa a tassi molto bassi, rende questo il momento adatto per acquistare.
Questo per quanto riguarda la città. Ma per le zone rurali?
Sempre per il desiderio di avere spazi esterni di sfogo in caso di nuove chiusure da pandemia, sono aumentate anche le richieste di case in campagna. Molti clienti durante il lockdown hanno meditato un cambio di vita radicale e lasciano gli appartamenti in città per trasferirsi in case indipendenti immerse nella natura.
Ancora tempi duri allora per le case nei borghi dei piccoli comuni abbarbicati sulle colline?
Eh sì, per ora sì. Spesso queste case, pur essendo molto affascinanti e dall’indubbia testimonianza storica, non hanno spazi esterni, godono di poca privacy e sono gravati da servitù, passaggi e cortili o strade in comune.
Solo compratori italiani o arrivano anche gli stranieri?
Gli stranieri cercano soprattutto cascinali con posizioni ottime. Non importa in che stato sia lo stabile, loro cercano il panorama. E, in questo momento, questo tipo di vendite si concentra nel sud astigiano.

Enrico Fenoglio e Roberto Torchio rispettivamente presidente e responsabile borsino immobiliare FIMAA di Asti

 

I dati OMI promuovono la zona di corso Torino

 

L’andamento immobiliare astigiano post pandemia ha i suoi primi indicatori statistici. Sono i valori OMI (acronimo di Osservatorio Mercato Immobiliare) riferiti al secondo semestre del 2020. Valori calcolati su un limitato numero di atti notarili a campione presi in considerazione dall’Agenzia delle Entrate per valori minimi e massimi al metro quadro. Uno studio fatto sia per la compravendita che per la locazione e per le tre tipologie di immobili: uso civile, ufficio, negozio e, per alcune zone, il box auto.
I valori OMI per la città premiano, in termini di aumento di valore, le compravendite di immobili nella zona B1, quella centrale ricompresa nel centro storico (piazza Alfieri, piazza San Secondo, piazza Medici, Statuto e Astesano). Qui si registra, sugli atti presi in considerazione, un aumento del 23% con valori al metro quadro ricompresi fra 1250 e 1850 euro. La stessa zona, invece, penalizza fortemente il passaggio di proprietà dei negozi che hanno segnato un -40% in termini di valore (da 1200 a 2400 euro al metro). Mercato immobiliare del civile che tira quello nella zona C6 (semicentrale, ricompresa fra Strada Laverdina e corso Torino) con prezzi al metro quadro che vanno da un minino di 750 ad un massimo di 1125 euro. Nella zona Sud-Est va bene a chi ha box auto da vendere perché i loro valori sono saliti del 16% mentre aumenti (10%) sono stati registrati anche nella vendita di immobili nella zona B2 che è centro storico intorno a piazza Alfieri tolte le piazze comprese nell’area B1. In questa stessa zona, la B2, aumento anche dei prezzi per gli affitti dei negozi.

 

In sofferenza le case nei borghi storici dei paesi

 

I valori OMI riguardano anche i principali Comuni della provincia di Asti.
Prendiamo Canelli, che presenta due percentuali pressochè uguali ma una in aumento e l’altra in diminuzione per quanta riguarda il mercato immobiliare residenziale.
Un +13% si registra per le case vendute nella zona C1 (viale Risorgimento via Asti, via Roma, viale Italia) mentre segno meno, per la precisione -14% per la zona più centrale che ricomprende piazza Gancia, piazza Giobert, Aosta e Libertà in cui i prezzi oscillano fra i 580 e gli 870 euro al metro quadro; valori molto simili a quelli della zona C1.
Discorso analogo si può fare per l’altro grande comune del sud astigiano, Nizza Monferrato dove si registra un + 10% nella zona C1 (corso Asti, Valle San Giovanni, piazza Garibaldi e corso Acqui) mentre per l’8,50% la zona centrale fra via Tripoli, piazza Martiri di Alessandria e più in generale il centro storico.
San Damiano registra un aumento di valore (intorno al 3%) nella zona D2 oltre i baluardi mentre perde l’8% la zona centrale fra via Daneo, via Tasso e i Baluardi.
Costigliole mantiene i prezzi di compravendita sostanzialmente stabili, con un lieve 2,80% in più mentre Villanova e Moncalvo segnano pesanti perdite di valore.
Villanova segna un -24% per la compravendita di immobili nel settore B1 (nucleo centrale dell’abitato) mentre Moncalvo segna un pesante -27% sempre nel centro storico in cui i prezzi degli alloggi, in vendita, vanno dai 480 ai 720 euro al metro quadro.

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