Finora solo minacciate le dimissioni ma ancora nessun atto ufficiale che metterebbe a forte rischio la tenuta dellamministrazione retta dal sindaco Valter Perini. "Per noi è finita, il tempo
Finora solo minacciate le dimissioni ma ancora nessun atto ufficiale che metterebbe a forte rischio la tenuta dellamministrazione retta dal sindaco Valter Perini. "Per noi è finita, il tempo è esaurito!" era stato tuonato dallopposizione al termine dellultimo consiglio comunale, quando la seduta era già stata chiusa. Parere nelloccasione condiviso da entrambi i due gruppi che occupano i quattro scranni dellopposizione la cui presenza risulta fondamentale dopo che la maggioranza aveva perso quattro dei nove rappresentanti. Cinque consiglieri compreso il primo cittadino che deve fare affidamento su almeno due dei quattro componenti della minoranza per raggiungere il numero minimo richiesto di sette per la validità del consiglio.
«Secondo noi sono venute meno chiarezza, trasparenza e legalità. Le stesse richieste e promesse quando con responsabilità abbiamo voluto far proseguire questa amministrazione lo scorso ottobre. Lunico punto in cui si è lavorato assieme è stato il progetto della Bottega del Grignolino, peraltro perfettibile. Troppo poco per accordare la nostra fiducia», ha rimarcato Mario Margarino, ribadendo il disinteresse per un eventuale posto in giunta a favore della minoranza. «Non siamo più disponibili ad avallare con la nostra presenza scelte che non condividiamo», hanno aggiunto gli altri consiglieri Guido Cardello, Vincenzo Fiorenzo e Paolo Raviola. Tutti sarebbero pronti a rassegnare le dimissioni. «Chiediamo anche a voi di rassegnare le dimissioni cosicché si possa sfruttare la prossima finestra elettorale per ridare al paese una nuova amministrazione», la richiesta che è stata anche avanzata dallopposizione.
Sorpreso il sindaco Valter Perini: «nel consiglio aperto lopposizione aveva mostrato lintenzione di proseguire. Cosa sia cambiato in una settimana? Si lamenta poca collegialità nelle scelte e la mancanza di un programma con obbiettivi puntuali e precisi».
«Dopo le dimissioni del 17 ottobre questa amministrazione si è resa da subito disponibile ad aprire un dialogo e il progetto della Bottega è un esempio. Deliberato in due settimane dopo che lex assessore Bosia ha tentennato per oltre due anni senza portare a termine la fase progettuale, con aggravio di costi», rincara il vice Roberto Gino.
«Ci si chiede se esista veramente una volontà di proseguire o se questo non faccia parte di un piano politico» la domanda della maggioranza, convinta che almeno con una parte delle minoranze sia possibile il dialogo e la convergenza su interessi comuni da difendere tanto che proverà ancora a dialogare con chi è sensibile al bene del paese. «Pensare ad elezioni anticipate è rischioso, visti i tempi quanto mai ristretti. Vi sono alcuni lavori importanti da portare a termine, con le elezioni anticipate verrebbero sicuramente ritardati a tutto discapito dei portacomaresi».
Maurizio Sala