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«Mi ricandido per terminare il lavoro iniziato, frenato dalla pandemia: non è mia abitudine ritirarmi a metà del guado»

Intervista a Luigi Giacomini, consigliere uscente e segretario provinciale di Fratelli d’Italia, nuovamente in corsa per il Consiglio comunale

Luigi Giacomini è il segretario provinciale di Fratelli d’Italia, partito in forte crescita.

«La politica attiva è iniziata all’età di 20 anni partendo dalla circoscrizione raccogliendo la fiducia per tre mandati in Consiglio Comunale – spiega – Ho sempre profuso il mio impegno al servizio della cittadinanza e dei progetti ad ampio respiro sociale. La mia professionalità e coerenza si sposano naturalmente con i valori tradizionali del centrodestra che sono armoniosamente rappresentati da Fratelli d’Italia».

Come risponde alle critiche che vengono mosse all’amministrazione uscente?

Intanto sono contento che l’amministrazione uscente riceva delle critiche per il suo operato e non per l’ignavia tipica di chi non fa nulla per non ricevere critiche. Cinque anni sono pochi per cambiare la rotta di un transatlantico da 75.000 passeggeri, se poi ci mettiamo due anni di emergenza, pretendere di vedere tutti i progetti realizzati è pura utopia.

Cosa pensate di realizzare per migliorare le condizioni generali della nostra città?

Potreste non crederci ma la principale causa di disagio per il cittadino è la mancanza del corretto referente. Le faccio un esempio: a Natale alcuni esercenti di via Cavour volevano sostituire i vasi con dei loro addobbi e chiamando l’ufficio sbagliato non riuscivano ad ottenere il risultato; è bastato indirizzarli all’ufficio competente e in un giorno hanno ottenuto ciò che volevano. Non sono intervenuto sull’ufficio ma sul cittadino, informandolo su come funziona il Comune di Asti. Questo è ciò che dovrebbe fare un buon amministratore, perché l’amministrazione funziona se la usi correttamente. Rendere il cittadino competente ed aiutarlo ad usare il Comune che è al suo servizio è ciò che può migliorare le condizioni generali della nostra città. E non costa nulla!

Cosa servirebbe per realizzare davvero una Asti migliore?

In primis serve la visione a medio e lungo termine: Asti è una città pigra e non ama molto le novità, e da astigiano posso testimoniarlo. I cambiamenti vanno indotti nel tempo, ci vuole costanza e coerenza. Negli ultimi 20 anni le amministrazioni che si sono avvicendate hanno indotto un torpore sociale che non può essere risolto con una sola consiliatura.

Quindi si ricandida?

Non sono il tipo che si lamenta senza aver fatto tutto il possibile per migliorare le cose quindi chiedo nuovamente la fiducia degli elettori.

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