In un periodo critico per quanto riguarda l’accoglienza migranti e nella giornata decisiva per la loro gestione in Europa, venerdì scorso al Polo Universitario Astiss, si è parlato del progetto “7 marzo 1991. La migrazione albanese ad Asti: un esempio di integrazione
In un periodo critico per quanto riguarda l’accoglienza migranti e nella giornata decisiva per la loro gestione in Europa, venerdì scorso al Polo Universitario Astiss, si è parlato del progetto “7 marzo 1991. La migrazione albanese ad Asti: un esempio di integrazione.” Sono passati ventisei anni e come a tutte le notizie ci si è abituati a sentire parlare di sbarchi, a vedere e convivere con persone di altre nazionalità ma allora, in quel lontano mese di maggio, l’arrivo di seicento albanesi ad Asti, fu vissuto come.
Oggi abbiamo consapevolezze diverse, e grazie a questo progetto, ideato dalla Fondazione Goria e risultato tra i 10 vincitori della call “Polo del 900: Bando per il Piemonte”, abbiamo un ponte tra il passato e il presente per raccontare e spiegare a chi non c’era ancora e per trarre utili insegnamenti.
Rendere giustizia ad un percorso migratorio
“Adesso bisogna rendere giustizia ad un percorso migratorio che vuole un’Europa senza barriere – ha detto Marcella Filippi della Fondazione Vera Nocentini – senza preoccupanti intolleranze e razzismo e questo progetto aiuterà a superare diffidenze, anche con forme d’arte come il cinema e la musica che, da sempre, uniscono.”
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Monica Jarre