Qualche settimana fa il consigliere comunale di Ambiente Asti, Mario Malandrone, aveva chiesto all’amministrazione che fine avesse fatto il progetto “M’illumino le torri” finanziato dalla Regione per oltre 800mila euro.
Un progetto, ufficializzato nel 2019, che prevede di installare una nuova illuminazione a led in numerose torri storiche della città, sia di proprietà del Comune, sia di privati.
Iniziativa accolta con favore anche nell’ottica di promuovere le bellezze di Asti “by night” a scopo turistico e ricettivo. Illuminare le torri renderà la città anche più sicura e questo è un altro motivo per cui i cittadini attendono con curiosità di vedere le prime illuminazioni.
Ma quel progetto non si è ancora concretizzato e il consigliere di minoranza ha sollevato una domanda su tutte: «Perché si è annunciato a novembre 2019 un intervento che, 20 mesi dopo, non è ancora stato posto in cantiere? Siamo ancora alla politica degli annunci?»
Proprio su questo progetto si è discusso a lungo durante l’ultima commissione cultura presieduta dal consigliere Paride Candelaresi. Presente anche l’architetto Cristina Cirio, referente del Servizio Edifici Storici del Comune di Asti. «Lo slittamento dei tempi di realizzazione del progetto ha sollevato alcune polemiche – ha osservato Candelaresi – Ma adesso si sono superate le difficoltà. Alcuni proprietari delle torri interessate dalla nuova illuminazione non hanno prestato il consenso all’iniziativa, in particolare in due casi, mentre è stato anche laborioso il confronto con la Soprintendenza che ha imposto paletti molto rigidi per l’installazione delle luci».
Non più dodici torri, ma dieci saranno illuminate con i nuovi fari a led. E c’è una novità. «Visto che alcuni privati non hanno dato il consenso, specialmente perché dovendo illuminare le torri con una luce diffusa temevano che potesse dare loro fastidio nelle camere da letto, abbiamo deciso di illuminare anche alcune torri campanarie – ha spiegato l’architetto Cirio – In particolare San Secondo, San Martino, San Giuseppe, vicino allo spazio Kor, e il campanile del Duomo».
L’architetto ricorda che l’illuminazione sarà a led, a basso consumo energetico e che i privati interessati dal progetto non dovranno pagare nulla perché tutto sarà a carico del Comune.
Per quanto riguarda i tempi di attivazione delle luci gli uffici attendono il progetto esecutivo, poi la parola passerà alla Regione per il via libera, quindi si accenderà un mutuo, si farà la gara e i lavori, della durata di sette o otto mesi, inizieranno nell’estate del 2022.